Aumenta il fenomeno delle truffe online e adesso per tutti i cittadini la situazione si fa sempre più complicata. Cosa sta accadendo.
I dati di un report pubblicato da Global Anti-Scam Alliance & ScamAdviser evidenziano come nel 2022 siano stati sottratti in tutti il mondo oltre mille miliardi di dollari. Pratiche illegali e criminali in Rete senza alcuno scrupolo.
L’utilizzo delle tecnologie più avanzate permette di raggirare i malcapitati e di ottenere guadagni illeciti. Ma si sono alcune frodi finanziarie che sono maggiormente diffuse rispetto alle altre. Una in particolare può causare ad ogni cittadino una perdita di 3mila euro (in media).
Quali sono le truffe più frequenti in Italia
La stragrande maggioranza delle truffe avviene anche in Italia sulle carte. Proprio gli acquisti rappresentano una perdita media di 382 euro nel 2024. Ma qual è la tecnica utilizzata? Si chiama spoofing ed è una tecnica in grado di provocare danni economici non indifferenti.
I malintenzionati fanno credere di interagire al posto dell’azienda e chiedono all’utente di cliccare su un link e inserire i propri dati personali. Spesso e volentieri la scelta del giorno in cui entrare in azione non è lasciata al caso, anzi. Le truffe arrivano nei momenti topici degli acquisti come prima di Natale, a ridosso di Pasqua o durante il Black Friday.
Avvisi di pacchi in giacenza e altri dettagli rischiano di mandare in tilt l’utente, in realtà tutto è falso. Non mancano in Italia anche le truffe sugli investimenti e sulle offerte di lavoro, senza dimenticare quelle cosiddette “romantiche”.
Secondo i dati diffusi da Revolut, inoltre, le truffe più comuni nel 2023 riguardano le carte di credito/debito: il 98% dei reati online avviene ai danni di chi utilizza questi due metodi di pagamento. Spesso e volentieri si tratta di phishing, truffa realizzata ai danni degli utenti.
“Attraverso una e-mail, solo apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio“, si legge sul sito della Polizia Postale. Il link da cliccare rimanda ad una pagina simile a quella dell’istituto di credito, ma in realtà è proprio in quel momento che la truffa si starebbe per mettere in scena.