E se fosse vero che TikTok è in mano al governo cinese e che i dati sono a disposizione del partito? Queste sono le accuse di un ex dipendente.
La questione legata all’app che viene dalla Cina e che si è trasformata rapidamente in un rivale acerrimo di tutte le altre app presenti in tutti gli ecosistemi digitali torna prepotente con alcune accuse che un ex dipendente ha deciso di muovere alla società che possiede TikTok, ByteDance. Accuse che riaccendono la polemica su questo social diffusissimo.
Un’altra storia che si lega a queste nuove accuse di un ex dipendente ByteDance è per esempio quella di una giornalista americana che è stata direttamente contattata dalla società per avvisarla del fatto che alcuni dipendenti avevano, senza autorizzazione ovviamente, seguito i suoi movimenti ed erano risaliti al suo profilo nonostante lei postasse solo foto e video del suo gatto.
TikTok è in mano alla Cina, i dati a disposizione
Quando si perde il posto di lavoro ci sono diversi modi in cui ci si può comportare. C’è chi decide semplicemente di passare ad altro salutando tutti con un gesto della mano e chi invece decide di rivalersi perché sente di essere in qualche modo in diritto di farlo. A questa seconda categoria appartiene un ex dipendente di ByteDance che ha deciso di fare causa alla società madre di TikTok.
Le accuse che sono state fatte pubblicamente sono di ingiusto licenziamento ma l’ex dipendente, Yintao Yu, ha aggiunto che dentro TikTok esiste quello che il dipendente ha chiamato “il comitato“. Un termine da film di fantascienza distopico o da guerra fredda che identifica, queste le accuse, una propaggine del Partito Comunista che avrebbe addirittura modo di far sparire l’app in un istante se questa violasse i principi comunisti.
Accuse molto pesanti che si inseriscono anche nella diatriba aperta negli Stati Uniti, da dove arriva la denuncia formulata da Yintao Yu, che riguarda un disegno di legge che in qualche modo ha lo scopo di eliminare TikTok dal territorio americano, proprio per il rischio che BydeDance sia costretta a cedere dati personali raccolti con TikTok al governo cinese. Questa è la parte delle accuse che vertono più verso la spy story ma Yintao Yu ha anche accusato ByteDance di aver utilizzato tecniche scorrette e illegali per pompare TikTok nel momento dell’uscita originale.
ByteDance, questo sarebbe il retroscena, avrebbe da una parte rubato contenuti ad altre piattaforme video come Instagram e Snapchat per poi riutilizzare questi contenuti all’interno della propria app per mostrarla più attiva di quanto non fosse in realtà all’inizio e in più avrebbe anche fabbricato centinaia e centinaia di utenti fasulli proprio per mostrare che il numero di persone che sceglievano TikTok cresceva rapidamente.