L’arrivo dei privati nel settore spaziale sta sconvolgendo gli equilibri e gli scienziati stanno chiedendo regole più ferree da seguire
Le aziende private stanno portando molti benefici al settore spaziale, soprattutto perché stanno facendo diminuire i costi delle singole missioni. Tuttavia, il loro ingresso nell’orbita terrestre ha creato molte polemiche nella comunità scientifica. Ma come sono arrivati i privati nello Spazio? Si potrebbe dire che tutto è cominciato con il pensionamento degli Space Shuttle della NASA nel 2011. Il Presidente Obama decise di investire sui privati, per creare delle navicelle spaziali che non pesassero sui conti pubblici, con l’obiettivo di portare gli astronauti verso la ISS con viaggi spaziali privati.
Dopodiché si aprirono le porte a molte aziende, che subentrarono in un settore competitivo e in espansione. Oggi l’azienda spaziale privata più importante è certamente la SpaceX di Elon Musk. E non solo: alcuni stanno investendo persino sul turismo spaziale, come Jeff Bezos di Amazon.
Spazio come il Far West, gli scienziati si lamentano
Attualmente l’orbita terrestre risulta sempre più affollata, soprattutto per le missioni private. Perciò, molti esperti stanno chiedendo ai governi di inserire delle regole più severe per frenare questa espansione. In realtà, lo Spazio è affollato non per le missioni con umani a bordo, poiché le navicelle spaziali trasportano gli astronauti verso la ISS, o dalla ISS alla Terra, circa ogni tre mesi. Ciò che rende l’orbita terrestre affollata sono i continui lanci di satelliti, che partono a bordo di razzi privati low cost.
Ora, il problema più grande di tutti è la possibilità che i satelliti si possano scontrare tra di loro, vista l’enorme quantità di mezzi creati dall’uomo che orbita attorno alla Terra. Tutti sanno che una eventuale collisione provocherebbe il rilascio di migliaia di detriti, che vagherebbero come proiettili nello Spazio. Oltre alla formazione di un’ulteriore spazzatura spaziale, i detriti potrebbero colpire la Stazione Spaziale Internazionale, mettendo in pericolo gli astronauti al suo interno.
In questo momento ci sono circa 6.000 satelliti intorno alla Terra, e il loro obiettivo è studiare il pianeta, spiare gli altri paesi o aiutare gli esseri umani nella loro vita quotidiana, come ad esempio con i satelliti GPS, per le comunicazioni o per facilitare la coltivazione sui campi agricoli. Quindi, quale sarà il futuro? Le agenzie spaziali pubbliche, come la NASA, stanno puntando sul ritorno sulla Luna entro questo decennio, con lo scopo di fondare una base permanete sulla superficie lunare e nell’orbita della Luna. Successivamente si cercherà di sbarcare su Marte. L’orbita terrestre, invece, dovrebbe essere lasciata nelle mani delle numerose aziende private.