Telegram in queste ore ha deciso di attaccare un Governo. Infatti una nuova legge è finita nel mirino del servizio di messaggistica: la causa.
Sono sempre tante le polemiche quando si parla di social. Adesso però a sollevare il polverone ci ha pensato un servizio di messaggistica istantaneo come Telegram. L’applicazione di Pavel Durov ha quindi lanciato l’accusa contro un Governo ed una legge proposta: rapporti raffreddati tra le due parti.
Telegram ad oggi è la seconda applicazione di messaggistica più famosa al mondo, dietro solamente ad un colosso come WhatsApp. A cadenza mensile l’applicazione è pronta a lanciare aggiornamenti che hanno come scopo quello di migliorare il servizio per gli utenti. Ad oggi sia per Android che per iOS gli sviluppatori sono arrivati alla versione 9.6, che ha introdotto tantissime nuove funzioni.
Tra le tante novità introdotte troviamo certamente le cartelle di chat che permettono di organizzare le conversazioni all’interno dell’applicazione. All’interno del servizio sarà anche possibile condividere le cartelle di chat tramite un link, con la possibilità di inviarle ad amici, colleghi e gruppi con un semplice click. Cliccando il tasto ‘link’ quindi il gioco è fatto. Oggi però non parleremo di aggiornamenti ma di un’accusa lanciata dal social al Governo brasiliano, scopriamo cos’è successo.
In queste ore Telegram ha tuonato mettendo sotto accusa il Governo Brasiliano. Quest’ultimo metterebbe in serio rischio la privacy dei propri utenti. Il disegno di legge proposto dai vertici del Governo sudamericano è volto a contrastare la disinformazione, ma per come è stato proposto metterebbe in serio rischio la libertà di espressione. Telegram sostiene che il disegno di legge potrebbe “porre fine alla libertà di parola”.
Con questa legge il Governo brasiliano potrebbe avere dei poteri di censura senza previa supervisione giudiziaria. L’azienda di Pavel Durov addirittura definisce il disegno di legge “uno dei più pericolosi mai considerati in Brasile“. In queste ore però è arrivata la risposta del Governo di Luiz Inacio Lula da Silva che è arrivato ad accusare Google di propaganda ingannevole e abusiva. Infatti la Big G aveva mostrato nella sua homepage un avviso ai cittadini, in cui comunicava che la nuova legge poteva peggiorare internet.
In questi anni Telegram ha affrontato anche diversi problemi legali in Brasile. Solamente il mese scorso il tribunale aveva deciso di sospendere l’app per aver rifiutato di fornire alle autorità i dati richiesti su gruppi neonazisti, con l’accusa che questi ultimi aumentavano la violenza nelle scuole. La sentenza è stata poi annullata due giorni più tardi. Inoltre il social era stato utilizzato anche da Bolsonaro per gettare fango sull’esito delle elezioni dopo la sconfitta elettorale contro Lula. I rapporti tra il social e il Governo sono quindi sempre più tesi ed al momento non sembra esserci una tregua.
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