Si tratta di un colossal, un personaggio amatissimo da tutte le generazioni che tornerà ancora una volta sugli schermi con 50 anni in meno
Si tratta di un film di animazione che ha fatto appassionare all’avventura la maggior parte delle generazioni degli ultimi cinquantanni. Probabilmente avrete già capito di chi stiamo parlando ma c’è una buona notizia: tornerà per un ultimo episodio della saga e questa volta il protagonista avrà 50 anni in meno alla sua reale età.
Parliamo proprio di Indiana Jones, la saga delle avventure più pericolose in giro per il mondo, nei territori più lontani dalla civiltà. Harrison Ford ormai sta per compiere 81 anni, ma nel prossimo film di Indiana Jones ne avrà 35. Per ben 25 minuti. Non si tratterà di una controfigura ma di un nuovo sistema messo a punto da Disney grazie alle nuove tecnologie. L’80enne tornerà sugli schermi ancora molto energico ma nel film ci sarà un flashback alla sua giovinezza, quando era ancora un ragazzo. Ciò successe già per un altro episodio della saga, parliamo dell’ultima crociata, ma in quel caso il ringiovanimento era stato fatto attraverso una controfigura, River Phoenix.
Questa volta invece quello che vedremo sulla pellicola di Indiana Jones e il quadrante del destino che uscirà al cinema a fine giugno sarà una novità difficile da credere. succederà grazie all’intelligenza artificiale. Si tratta di una tecnica messa a punto già da 3-4 anni nel mondo del cinema: il ringiovanimento grazie all’utilizzo delle Intelligenze Artificiali.
Le AI lavorano attraverso i dati sui connotati del volto, grazie quindi a un database con tutte le espressioni, con schede grafiche molto performanti si può avere un volto molto più anziano o molto più giovane. Il problema è che fino a poco fa con 5 secondi di apparizione di un viso modificato con le AI servivano circa 2 giorni di lavoro. Per far lavorare un attore 25 min di pellicola, ringiovanito, immaginate quanto lavoro sarebbe servito.
Disney è andata avanti da questo punto di vista, lanciando una novità che permette un lavoro molto più veloce e performante. È stata annunciata nel 2022 e adesso viene messa in campo definitivamente. In questo caso l’intelligenza non utilizza volti veri, lavora su facce di persone inesistenti, che sono state poi invecchiate e ringiovanite, in questo modo la macchina poteva rendersi conto di quante parti del viso avessero subito invecchiamento, per rendere il processo su un volto vero quanto più reale possibile.
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