Grazie alla compilazione del Modello 730, si possono recuperare fino a 1000 euro per figlio anche se in molti non lo sanno: ecco come
A partire dall’11 maggio è possibile inviare il modello 730 precompilato. Prima dell’invio, però, bisognerà controllare se i dati nella parte già compilata siano esatti. In caso contrario, li dovremmo correggere.
Ricordiamo che la dichiarazione dei redditi deve essere presentata dai contribuenti che hanno percepito redditi da lavoro, da terreni o fabbricati, ma anche da imprese. Riguardo al reddito da lavoro, la dichiarazione dovrà essere presentata non solo dai lavoratori dipendenti ma anche da quelli autonomi.
Rimborso 730: si può ottenere compilando un solo quadro della dichiarazione dei redditi
Il periodo della dichiarazione dei redditi è appena iniziato è già molte famiglie pensano a come ottenere detrazioni e deduzioni per risparmiare sull’IRPEF. Dovrà essere dichiarato il reddito dell’anno precedente a quello in cui si invia la dichiarazione. Per esempio, quest’anno (2023) si deve compilare e consegnare il modello 730 relativo ai redditi del 2022.
A permettere una riduzione o meno delle imposte sul reddito saranno le spese sostenute nel 2022 sia dal contribuente stesso sia dai suoi familiari. Quelle che incidono maggiormente sono le detrazioni relative ai figli che danno diritti a sconti sull’IRPEF. Quindi, bisognerà inserire nella dichiarazione le spese sostenute per l’istruzione: dall’asilo nido all’Università. Ma anche le spese mediche, quelle sportive oppure l’abbonamento all’autobus. Senza dimenticare le spese dell’affitto nel caso di figli studenti fuori sede.
Recuperare 1.000 euro per ciascun figlio: ecco come fare
È bene precisare che solo i contribuenti con figli fiscalmente a carico possono ottenere un rimborso nel 730. I figli sono a carico dei genitori quando il loro reddito non supera:
- 4.000 euro, se hanno un’età inferiore ai 24 anni;
- 2.840,51, se hanno un’età superiore ai 24 anni.
Come detto in precedenza, un contribuente può portare in detrazioni le spese mediche e le spese di istruzione relative ai figli a carico. Per le spese mediche è riconosciuta una detrazione del 19% sulla spesa sostenuta (oltre la franchigia di 129,11 euro). Nella dichiarazione dovranno essere inserite scontrini per l’acquisto di farmaci o dispositivi medici oppure fatture per le visite specialistiche o per le analisi cliniche.
Anche per le spese di istruzione è riconosciuta una detrazione del 19%. In questo caso, però, la detrazione è riconosciuta su una spesa massima annua di 632 euro per figlio relativa al pagamento della retta di frequenza dell’asilo nido.
Se il figlio frequenta la scuola dell’infanzia, la prima o la secondaria (media o superiore) la detrazione è sempre del 19% ma su una spesa massima di 800 euro per figlio. Nell’importo è inclusa anche la mensa scolastica.
Infine, per i figli iscritti presso un’università fuori dalla regione di residenza la detrazione del 19% è su un importo massimo di 2.633 euro. Però dipende anche dalla facoltà scelta e dalla zona/regione in cui si vive.