La nuova direttiva UE è destinata a scatenare polemiche da parte dei consumatori e forse soprattutto delle aziende: di cosa si tratta
Negli ultimi tempi c’è come l’impressione, neanche tanto velata, che le direttive europee siano emanate per rispondere a sentimenti non propriamente popolari. L’ultima di queste forse non ci farà più accedere a determinati alimenti al supermercato. La filosofia “green” sta mettendo a dura prova moltissimi comparti che si occupano di alimenti e bevande.
La lotta all’inquinamento atmosferico e alle emissioni di Co2 sono sicuramente nobili, ma le misure pensate sono davvero le più efficaci? La domanda è d’uopo, visto che a farne le spese sono per la maggior parte delle volte le piccole imprese e i cittadini, mentre i “big” che muovono l’economia sembra siano sempre esenti dal dover rispettare regole sostenibili ed etiche.
L’ultima direttiva UE riguarda gli imballaggi in plastica che conservano frutta e verdura, che verranno eliminati dai supermercati e negozi, e anche alcune indicazioni riguardo alle bottiglie di vino. Di primo acchito potrebbe sembrare una buona idea, ma… c’è un “ma”, anzi forse più di uno.
Secondo le ultime informazioni, tutte le confezioni di frutta e verdura che pesano meno di 1.5 kg dovranno sparire dagli scaffali, poiché il loro imballaggio – spesso in plastica – è inquinante e incentiva gli sprechi.
Da una parte il concetto potrebbe anche apparire equo: come mai, nonostante si parli da anni di eliminare la plastica degli imballaggi, i consumatori non possono usare le reti/buste portate da casa e pesare gli articoli acquistando ciò che gli serve? La domanda è ancora oggi priva di risposta.
Le nuove normative, invece, vogliono permettere di acquistare “solamente” confezioni imballate da 1,5 Kg. La battaglia alla plastica vince 1-0: ma lo spreco? È doveroso chiederselo, poiché un consumatore, se “costretto” ad acquistare quantità ingenti di alimenti può incorrere in esubero, e quindi buttare via ciò che non mangia.
Un’altra normativa, che vuole “stringere” sulle caratteristiche delle bottiglie di vino, farebbe sparire, nel pratico, le “magnum”, andando così a penalizzare i produttori, ancora una volta soprattutto italiani.
Insomma, viste le polemiche, pare di trovarsi di fronte a leggi che potrebbero essere discusse maggiormente prima di essere applicate a tappeto e che non soddisfano nessuno, né i consumatori né le aziende.
Coldiretti, proprio a questo proposito, ha infatti chiesto di “correggere l’attuale proposta, eliminando i divieti per il monouso di frutta e verdura sotto il peso di 1,5 chili e ricalibrando le misure per il settore vinicolo, al fine di non pregiudicare la qualità delle produzioni e la possibilità di scelta da parte dei consumatori“.
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