L’intelligenza artificiale sta cominciando a spaventare tutti, soprattutto dopo le dimissioni del “padre” della AI da Google. Il motivo delle dimissioni è poter essere libero di raccontare la verità sull’intelligenza artificiale.
Ormai gli esperti hanno dimostrato che non c’è niente che i cervelli artificiali non possano fare. Recentemente hanno persino sostituito alcuni giornalisti nella scrittura di articoli, hanno creato video musicali, realizzato opere fotografiche e addirittura hanno assunto la voce e la personalità di persone scomparse. Insomma, con la AI si può fare davvero di tutto, anche scrivere una sceneggiatura di un film, creare una nuova forma di design o comporre una musica. In altre parole, l’essere umano sembra non avere più un senso sulla Terra, tranne coloro che inventano queste macchine. Ma come riescono a fare tutto ciò? In teoria la spiegazione è semplice: l’intelligenza artificiale naviga su internet per trovare le risposte e per creare un qualcosa di nuovo, assemblando tutto ciò che trova di inerente.
Ad esempio, per creare una nuova forma di design il cervello artificiale, navigando su internet, va a prendere tutte le forme create in passato e, successivamente, le assembla come un puzzle per far nascere una forma nuova e innovativa.
Il “padre” della AI lascia Google
Si tratta di Geoffrey Hinton, uno dei creatori dell’intelligenza artificiale (AI), che recentemente ha dichiarato di aver lasciato la famosa azienda Google, soprattutto per avere la libertà di parlare dei pericoli che arriveranno dalla AI. Durante un’intervista ha affermato che l’umanità deve avere un approccio responsabile verso l’intelligenza artificiale, comprendendo i vari rischi e senza rinunciare ad innovare. Uno dei pericoli più grandi della AI, oltre alla perdita di tantissimi posti di lavoro, c’è anche la disinformazione con le famose fake news. In altre parole, si rischia di creare foto false che sembrano vere, video e foto da spacciare come prove di un avvenimento mai accaduto nella realtà, e poi le varie informazioni false che il cervello artificiale prenderebbe da internet, spacciandole per vere.
Infatti, a marzo molti esperti del settore hanno contattato i laboratori che addestrano l’intelligenza artificiale, per cercare di interrompere l’addestramento per sei mesi, proprio per avere il tempo di captare tutti i rischi. Un altro grande problema è legato al ruolo degli esseri umani sulla Terra. Infatti, se l’intelligenza artificiale dovesse avanzare a macchia d’olio come sta già facendo, la maggior parte delle persone non avrà più un senso per vivere degnamente. Molti esperti si stanno ponendo la seguente domanda: in un mondo in cui un cervello artificiale scrive, parla, realizza video, compone musiche, crea foto e opere d’arte, scrive sceneggiature per film, crea nuovi prodotti di design e inventa dei nuovi gusti per bevande, gli esseri umani a cosa servono?