I cibi fritti non solo fanno ingrassare ma hanno anche altri effetti negativi sul nostro corpo. Scoperto un altro grande pericolo: i dettagli.
Sono diverse le cattive abitudini alimentari che ogni giorno abbiamo. Tra queste c’è anche l’assunzione di tantissimi cibi fritti che non solo ci fanno ingrassare, ma che riservano anche diversi pericoli per la nostra salute. Andiamo quindi a vedere l’ultima scoperta dei ricercatori e perché questi cibi possono crearci non pochi disturbi.
Tutti bene o male abbiamo mangiato almeno una volta nella nostra fritto. Questo tipo di cibo infatti piace particolarmente, visto che cucinare in questa maniera rende gli alimenti gustosi e croccanti, con anche il rumore del cibo che ingeriamo che ci dà una certa soddisfazione. Così non appena li mangiamo il nostro cervello in anticipo produce risposte di piacere. Così scatta un circolo vizioso che ci porta a far preferire i cibi fritti a quelli più salutari. Gli alimenti fritti contengono grassi poco salutari.
Questi possono portare ad un aumento di peso e ad un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiache e altre patologie croniche. Ovviamente questi sono pericoli ben evidenti in chi consuma in maniera costante questo tipo di cibi, in alcuni casi anche a cadenza quotidiana. In pochi però sanno che i cibi fritti, non solo sono pericolosi per la nostra forma e per la salute fisica ma diventano un rischio anche per la salute mentale. Andiamo quindi a vedere i dati di uno studio fatto in Gran Bretagna.
Cibi fritti, sono un pericolo anche per la salute mentali: lo studio
Tutti i cibi fritti quindi non sono pericolosi solamente per il nostro girovita. Infatti il rischio principale è proprio quello che questi si possono rivelare dannosi per la nostra salute mentale. Lo studio è partito dalla Gran Bretagna. Qui i ricercatori hanno arruolato quasi 141mila persone basandosi sui dati della biobanca del Regno Unito. All’interno del database in questione sono contenuti dati genetici e di informazioni sullo stile di vita. La scoperta al termine dello studio è stata a dir poco sconvolgente.
Durante lo studio è emerso un dato particolare. Infatti l’assunzione di cibi fritti, in particolare di patatine, ha portato ad un rischio maggiore del 12% di ansia e del 7% di depressione. Questa associazione è maggiore tra i soggetti giovani di sesso maschile. L’effetto sarebbe da associare alla relativa esposizione cronica all’acrilammide che potrebbe avere un impatto sull’ansia e sui sintomi di tipo depressivo. Tutto ciò dovrebbe avvenire attraverso un processo di neuroinfiammazione e di modifica della struttura lipidica delle membrane cerebrali.
Come è possibile leggere sul sito dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) sul suo sito questa sostanza si forma automaticamente negli alimenti amidacei durante la cottura ad alte temperature e durante le lavorazioni industriali con temperature intorno ai 120°. Il processo viene chiamato “reazione di Maillard” e conferisce al cibo il tipico aspetto abbrustolito che ne aumenta il sapore. Quando però questi cibi si consumano frequentemente possono avere effetti dannosi sulla nostra salute mentale, per questo è severamente sconsigliato mangiare fritto ogni giorno.