La settimana lavorativa da 4 giorni potrebbe diventare il nostro futuro, in molte aree i test sono già avviati e i risultati sorprendenti.
Il mondo del lavoro sta cambiando e non è certo una novità, forse la pandemia ha dato quella spinta necessaria per rendere tutto più veloce e quindi permettere di comprendere quali fossero le direttive utili per migliorare la condizione dei lavoratori.
Lavorare per vivere o vivere per lavorare? Mentre si discute se tornare o meno al 100% in presenza negli uffici, intanto si fa strada la novità del momento, la settimana di 4 giorni lavorativi.
Settimana lavorativa corta: funziona veramente?
Questa è da prendere con le dovute differenze, il lavoro flessibile talvolta si trasforma anche in un’operatività continuativa quindi non sempre scegliere questo tipo di attività con questa organizzazione vuol dire poi lavorare di meno. Per questo si è pensato ad una soluzione diversa, quella da 4 giorni di lavoro, proprio per chi va in ufficio. In Nuova Zelanda sono iniziate le sperimentazioni e poi anche in Gran Bretagna e quindi anche in Italia.
I risultati hanno mostrato dati sorprendenti e molto interessanti. I dipendenti che hanno adottato questa formula per il lavoro di fatto sono apparsi meno stressati, con un sonno e un riposo migliorato e anche con la possibilità di avere un migliore equilibrio tra vita privata e lavoro. Il tasso di licenziamento è sceso del 57% e di tutte le aziende che hanno preso parte a questo test, il 92% lo ha decretato utile e reso permanente. La base di questo studio infatti riguarda il lavoro come qualità e non come quantità, se ognuno ha dei compiti ed è in grado di svolgerli meglio e bene anche in un tempo ridotto, ben venga. Questo porta i dipendenti ad essere meno stanchi, ad avere più tempo libero per amici e famiglia, quindi meno stress e migliore produttività.
La settimana corta sarà per tutti in futuro?
La settimana lavorativa di 4 giorni funziona, eccome. Questo vuol dire che sarà sicuramente progressivamente estesa nelle grandi aziende. Ovviamente vuol dire strutturare meglio i turni, laddove ci sia bisogno di copertura ma nulla che non sia possibile fare. Non tutti i lavori si sposano al meglio con questo tipo di organizzazione, la settimana corta non è per tutti e andrà strutturata con le dovute differenze ma i risultati mostrano segni che migliorano non solo la vita delle persone ma la qualità del lavoro stesso, quindi in un circolo positivo che può offrire solo il meglio.
Va chiarito però che lavorare 4 giorni e non 5 o addirittura 6 non vuol dire lavorare meno ma lavorare più intensamente nei giorni in cui si è operativi e questa differenza è importante perché talvolta sottovalutata, è il risvolto della medaglia a cui non si pensa. Probabilmente la scelta migliore per il futuro sarà dare alle persone la possibilità di organizzare il lavoro come ritengono più utile in base alle proprie necessità ma anche allo stile che adottano a livello operativo nella professione che svolgono.