Da parecchio tempo di parla di lavori con orari ridotti, ma esattamente quanto lavoro possiamo e dobbiamo fare per stare bene?
Negli ultimi anni, tendenzialmente, le condizioni di vita dei lavoratori stanno migliorando. Con sempre più persone che prendono coscienza del sistema in cui vivono e fanno rivendicazioni via via più importanti per ottenere orari minori, paga migliore e flessibilità. E mentre con il Covid-19 il tema dello smart working è stato totalmente sdoganato, con parecchie realtà che hanno deciso di mantenere questo assetto anche dopo la pandemia, o quantomeno configurarsi con modalità ibride, ora al centro delle discussioni sul lavoro ci sono gli orari.
Sempre più esperti del settore, aziende e Paesi stanno proponendo una settimana lavorativa più leggera, fatta di tre o quattro giorni di lavoro, con orari ridotti e studiati per sposare tutte le richieste e le necessità del lavoratore. Un modo, secondo chi perora questo assetto, per ottimizzare al massimo lo sforzo del singolo lavoratore, permettendogli di dare il massimo senza incidere sulla sua vita privata e sul suo morale. Ma cosa dice la scienza?
Settimana lavorativa breve, ma quanto esattamente?
Uno studio indipendente pubblicato sull’International Journal of Behavioral Nutrition and Physical Activity sembra confermare chi difende la settimana “leggera”. Il team del ricercatore Ty Ferguson ha monitorato 24 ore al giorno un campione di 308 adulti lavoratori, che avevano diversi tipi di orari e di lavori. Ebbene i risultati sono stati piuttosto schiaccianti. Coloro che avevano più giorni di vacanza, o magari un weekend lungo di riposo fatto da tre giorni senza lavoro, hanno fatto registrare parametri nettamente superiori.
Si parla di un aumento dell’attività fisica del 13%, una diminuzione del 5% nella sedentarietà e una media di 21 minuti di sonno in più per notte. Questi dati sono molto significativi, e confermano come questo tipo di gestione della settimana lavorativa, meno pesante e più armoniosa, influisca in modo positivo e assolutamente misurabile sulla vita dei lavoratori.
Non deve quindi sorprendere affatto vedere sempre più realtà nazionali ed internazionali provare a caricare meno i propri dipendenti durante la settimana, visto che sempre più studi e ricerche confermano gli effetti enormemente positivi di questo approccio.
Questa potrebbe essere una delle risposte all’ultimo trend diffuso su TikTok e Instagram, ovvero il Quiet Quitting. Una pratica diffusissima tra i Millenials, che si filmano mentre abbandonano il posto di lavoro e si licenziano, ormai esasperati da orari estenuanti e paghe da miseria. Non resta che aspettare e sperare in un domani in cui tutti saremo un po’ più felici e più liberi, con 4 giorni di lavoro a settimana. Lo dice la scienza!