Continuare ad affidarsi a qualsiasi piattaforma in streaming, con pregi e difetti annessi in termini di connessione, oppure tornare alla formula del satellitare? Questo il problema.
Il contratto che lega la Serie A a DAZN (sette partite in esclusiva con tre in co-esclusiva con Sky) è a metà del suo percorso, quello che verrà (2023-24) sarà l’ultimo campionato certo con l’attuale formula. Ma poi?
Se ne sta parlando da un po’. Ne parlano in tanti, non solo le piattaforme direttamente interessate, perché con tanti soldi in ballo, e con una Serie A mai così debole dal punto di vista economico e di visibilità, è normale che quello dei diritti tv è un tema caldo. Così DAZN (la Serie A principalmente ma non solo) finisce in Senato, per un dibattito parlamentare su cosa potrebbe accadere in futuro. Se dipendesse da Lotito non ci sarebbe nessun dubbio. Il presidente della Lazio, nonché senatore di Forza Italia, insieme ad altri parlamentari, ha le idee molto chiare.
L’emendamento proposto: cosa vuol dire
Talmente chiare che c’è addirittura un emendamento Lotito, chiamato così dall’autorevole Calcio e Finanza. L’idea è quella di prolungare da tre a cinque anni la durata dei contratti di licenza per i diritti televisivi dei campionati professionistici sportivi, inclusa la Serie A di calcio, regolati dalla Legge Melandri. Il che tradotto vorrebbe dire che il contratto in essere che DAZN ha strappato a Sky (almeno fino a quest’anno con l’accordo tramite app) avrebbe un altro biennio di validità, con “conguaglio” ovviamente. Questa comunque la proposta inserita come modifica al DL Aiuti quater in due emendamenti identici, uno presentato da tre senatori di Forza Italia fra cui il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e uno da Daniele Manca, del Pd.
Questa proposta di alcuni parlamentari arriva proprio nel momento in cui il tema dei contratti televisivi è molto di attualità, inserito in un contesto nel quale la Lega di Serie A sta pensando a un piano salva campionato. Si è parlato di DAZN, naturalmente, ma anche di Amazon che attualmente trasmette il meglio della Champions League, senza tutti quei problemi che ha avuto DAZN, al netto della mole di partite che ha la piattaforma in streaming londinese rispetto all’e-commerce numero uno al mondo.
Tant’è. Restando nel concreto, qualora il parlamento dovesse approvare la modifica richiesta dal ”gruppo Lotito”, la serie A sarebbe ancora fruibile su DAZN, cone pregi e difetti annessi, non fino alla stagione 2023-24, ma per tutta l’annata 2025/26.