Si sa quanto Elon Musk sia ottimista con i suoi progetti e ora ha declamato che entro sei mesi Neuralink sarà pronto. Un chip all’interno del cervello umano per sostituirne una parte danneggiata che potrebbe avere diversi usi in ambito medico.
Ora di passare all’uomo
Qualche mese fa aveva già suscitato scalpore la dimostrazione del funzionamento di questo chip su un macaco. Pong, un maschio di nove anni, aveva colpito tutti dimostrando di poter muovere un cursore utilizzando solamente le sue onde cerebrali.
Adesso però è ora di fare lo step successivo tanto che Musk già parla di una prima sperimentazione umana di Neuralink entro sei mesi. Va ricordato che questo progetto punta prima di tutto a essere sfruttato per aiutare chi soffra di gravi handicap.
Leggendo le onde cerebrali il chip potrebbe permettere a chi ha subito lesioni del midollo spinale di tornare a fare alcuni movimenti. In più una seconda declinazione della ricerca mira invece a realizzare un impianto oculare per poter ridare la vista almeno in modo parziale a chi ha finito col perderla.
Musk addirittura ipotizza uno scenario in cui anche chi risulti cieco dalla nascita possa avere la possibilità di poter arrivare a vedere. Un passo mai raggiunto finora dovesse diventare tale. Addirittura si pensa di poter tenere sotto controllo o contrastare le malattie degenerative del sistema nervoso come l’Alzheimer.
Manca solo un ultimo “ok”
La documentazione relativa ai progressi fatti da Neuralink al momento è nelle mani della Food and Drugs Administration (FDA). Una volta che questa autorità darà la propria approvazione i trial sulle persone potranno avere inizio. L’attesa è iniziata come ha confermato Musk all’evento Show and Tell relativo al chip neurale.
Se la FDA approverà la sperimentazione umana i primi ad avere l’onore di sperimentare il chip nel proprio cervello saranno alcuni pazienti volontari accuratamente selezionati. Il dispositivo utilizzato ha le dimensioni di una moneta.
L’operazione per posizionarlo all’interno del cranio non dovrebbe durare più di 15 minuti. La profondità a cui va inserito il piccolo device è fissa e a occuparsi di questo compito delicato sarà un robot chirurgico. Da questo momento in poi la batteria del chip Neuralink può essere ricaricata in wireless senza problemi.
L’autorizzazione era già attesa per questo periodo, ma si spera che arrivi presto.
🔴 FONTI: tg24.sky.it