Per anni si è parlato di questa possibilità e infine ci siamo. Nella legge di bilancio 2023 è arrivata la regolamentazione per trattare le criptovalute a livello fiscale. Per le plusvalenze sopra una certa quota occorrerà pagare un’imposta del 26%.
L’opinione pubblica su quanto l’Esecutivo ha stilato nella bozza della legge di bilancio è altalenante su due fronti. Per la prima volta compaiono infatti ben 5 articolilegati a un ambito che fa discutere da anni: il trattamento fiscale delle criptovalute. In passato spesso queste non sono neppure mai state dichiarate ma ora è giunto il momento di regolarizzare le attività a loro legate.
Le novità che presenta la bozza dovrebbero essere applicate a partire dal primo gennaio del prossimo anno. Si pensa innanzitutto a una tassazione del 26% sulle plusvalenze rappresentate da Bitcoin, Ethereum ecc. se queste risultano superiori ai 2.000 euro (se inferiori queste sono esentate dall’imposta). La loro classificazione sarebbe quella di “redditi diversi”.
Per plusvalenza si intende la differenza fra il valore di vendita e di acquisto, senza dare rilievo alla conversione fra le diverse crypto. In più si parla di un’imposta di bollo pari al due per mille.
C’è la possibilità però di fare un rest con un’imposta sostitutiva del 14%, in modo che la data del 1° gennaio 2023 diventi il riferimento per la tassazione successiva. Come previsto dall’articolo 32 della bozza della legge il valore fissato in questo giorno sarà quello determinante.
Per chi avesse avuto redditi negli anni passati generati dalle criptovalute c’è un modo per ripristinare i rapporti con il Fisco senza incorrere in ripercussioni.
La sanatoria consiste in una tassa del 3,5% a cui va sommato uno 0,5% di interessi. Chi invece non avesse avuto guadagni di rilievo pagherà solo lo 0,5% di sanzione. Secondo la legge di bilancio da approvare dovrebbe essere possibile pagare tali somme in forma rateale per tre anni partendo dal 30 giugno 2023.
Per tutti i casi però occorre essere in grado di dimostrare che le somme ottenute siano il frutto di operazioni lecite. Su come documentare tali investimenti però al momento non sono ancora disponibili dettagli.
La riscossione sarà mediata dall’Agenzia delle Entrate, a cui toccherà definire tutte le modalità in cui questa dovrà avvenire dopo l’approvazione della bozza. Bisognerà vedere se nel frattempo ci saranno altre modifiche.
🔴 FONTI: www.wallstreetitalia.com
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