Una tassa sulle consegne a domicilio è al momento in fase di studio da parte del governo, e qualcuno già la chiama “Amazon tax”. Una mossa che mira ad allargare la web tax ma che potrebbe anche aiutare i piccoli commercianti e le imprese locali.
Per quanto sia comodo e apprezzato l’e-commerce presto molti potrebbero ripensarci alla luce delle notizie delle ultime ore. In rete sta spuntando infatti l’espressione “Amazon tax” relativa a un’imposta che il governo Meloni sta esaminando per la Legge di bilancio. La presidente del consiglio stessa sembra favorevole, per quanto non manchino già alcune polemiche.
Prima di tutto meglio specificare che a dispetto del nomignolo la tassa non riguarderà solo il colosso di Bezos. Dovrebbe invece essere applicata a tutti i siti che offrono la possibilità di acquistare online con consegna a domicilio. Non si tratta di una proposta venuta dal nulla bensì di una sorta di aggancio alla già esistente web tax, introdotta dal Governo Conte bis del 2019. Si tratta di un’imposta del 3% sui pagamenti elettronici.
La nuova tassa invece mirerebbe dritta alla rete di distribuzione a domicilio effettuata con mezzi non ecologici, quindi con motori non elettrici né ibridi. Per questo motivo i ministri preferiscono definirla “Green Tax”.
L’aliquota da applicare non è ancora stata stabilita. Per il momento pare che potrebbe attestarsi attorno al 10% ma è possibile che possa anche essere superiore. Si tratta di una percentuale non indifferente che potrebbe alzare nettamente i prezzi degli store online rispetto a quelli attuali.
Va precisato però che non tutti gli articoli sarebbero colpiti dalla “Green Tax”. Le consegne a domicilio di cibo e prodotti alimentari non saranno interessate, salvando dai rincari la cena o il pranzo ordinati all’ultimo. In parallelo del resto si sta cercando di ridurre l’IVA sui generi di prima necessità.
Una considerazione però riguarda l’aiuto che questa imposta potrebbe dare ai piccoli commercianti. Se è vero che il Black Friday di Amazon ha omaggiato l’artigianato locale la concorrenza rimane così come la crisi del settore. Una polemica però solleva la questione sul fatto che così i negozi classici non sarebbero più incoraggiati a proporre la consegna a domicilio, comoda per molte famiglie. Trovare un compromesso per questo non è facile.
🔴 FONTI: www.repubblica.it
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