Secondo quanto previsto dal Digital Decade Programme dell’Unione Europea entro la fine di questo decennio nelle aree urbane dovranno esserci reti ad alta efficienza. Ecco perché l’11 novembre si è parlato dei prossimi scenari relativi al 5G.
Piano piano quando si fa strada una nuova tecnologia viene il momento di salutare definitivamente quelle che l’hanno preceduta. Così la progressiva dismissione della rete 3G sta avvenendo in concomitanza con l’avanzare della copertura 5G in Europa. Più veloce ed efficiente, si punta ad estenderla al più presto a tutto il Mediterraneo.
Sono questi gli argomenti discussi nel corso del convegno internazionale dell’11 novembre tenutosi a Milano su iniziativa di AGCOM e del Politecnico. Ad intervenire all’evento come relatori ci sono stati fra gli altri il professore Michele Zorzi dell’Università di Padova e Antonio Capone, preside della Scuola di Ingegneria del Politecnico.
Lo scopo di questo convegno erano le future tappe dell’estensione del 5G nell’ambito delle attività dell’EMERG. Una volta che il dispiegamento risulterà totale i vantaggi di questa rete risulteranno lampanti a livello di risparmio energetico e di prestazioni. Paesi anche molto diversi potranno risultare alla pari in ambito di connettività.
La decade cui fa riferimento il programma varato dalla Commissione Europea fa riferimento a quella tra il 2020 e il 2030. Entro quest’ultima data le aree urbane facenti parte dell’UE dovranno essere coperte da una tecnologia di rete di prestazioni pari al 5G.
L’idea è di mettere insieme diverse tecnologie di rete, sia mobili che satellitari. Ma l’obiettivo comune è di riuscire a connettere fra loro milioni di persone che risiedono in paesi diversi. Naturalmente occorrono più step per arrivare a questo risultato. Per cominciare il 5G dovrebbe partire da infrastrutture quali aeroporti, sedi portuali e grandi industrie.
Rispetto al 3G la nuova generazione consentirà un risparmio a livello energetico del 50%, più del doppio di quello garantito dal 4G. Il suo standard inoltre consente di sospenderlo nelle fasce orarie di minor traffico in modo da contenere ulteriormente gli sprechi.
Per installare le nuove antenne inoltre finora non è stato necessario operare grossi interventi nemmeno in Italia. Queste sono state inserite su torri già esistenti in modo da non occupare ulteriore suolo e contenere l’impatto ambientale.
🔴 FONTI: www.agcom.it
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