Per essere rapidi ed efficienti in vista del Black Friday l’alleato migliore è un..robot-magazziniere. Sparrow, questo il suo nome, è l’asso nella manica di Amazon per riuscire a identificare e trasportare al meglio i prodotti dei magazzini.
Il nuovo orgoglio di Amazon
Se è vero che un’azienda deve sostenere i suoi lavoratori lo è anche poter fornire loro un ausilio quando necessario. Ecco perché Amazon ha deciso di affidarsi a Sparrow, un sistema robotico intelligente per evadere gli ordini in modo rapido. Non è il primo braccio robot entrato in azienda ma finora pare essere il più efficiente. Per almeno il 65% della merce infatti non gli serve alcuna assistenza umana.
Negli anni le tecnologie robotiche sono diventate sempre più autonome e precise. L’AI e la visione artificiale di Sparrow sono sufficienti a consentire di risparmiare un buon carico di fatica agli operatori della compagnia. In questo modo tutela anche la sicurezza dei lavoratori, evitando loro compiti che risultano impegnativi a livello fisico.
In vista del Black Friday ma anche e soprattutto del Natale il carico di lavoro per Amazon aumenta costringendo a ritmi molto forti. Usando Sparrow però consegne e smistamento possono risultare più celeri e non portare a un aumento dei tempi di consegna.
Luci e ombre sulla nuova soluzione
Come ogni innovazione ci sono dei lati positivi e negativi anche per quanto riguarda Sparrow. Risparmiare fatica ai dipendenti di magazzino è un bene, ma molti si interrogano se questo non porterà a tagli a livello di personale. Per le mansioni più semplici almeno l’impiego umano via via potrebbe diventare sempre meno necessario e i magazzinieri ridursi sempre di più.
I compiti assegnati a Sparrow sono però quelli più ripetitivi, quindi il personale potrebbe essere assegnato ad altri compiti. Chiudendo alcune posizioni potrebbero quindi aprirsene di diverse, come quelle legate alla manutenzione dell’assistente robotico o alla sua supervisione.
A sollevare qualche dubbio sarebbero anche i dati relativi agli infortuni nei magazzini di Amazon. Pare infatti che nel 2020 un’indagine portata avanti da Reveal avesse appurato che questi risultavano maggiori negli stabilimenti automatizzati. Tuttavia potrebbe trattarsi solo di un fattore correlato all’aumento in generale degli infortuni avvenuto a partire dal 2016.
L’espansione di un’azienda comporta più centri operativi e più lavoratori. E questo si traduce anche in maggiori incidenti.
🔴 FONTI: www.agi.it