Il Tribunale di Milano è intervenuto in merito ad una questione molto importante e che non era stata affrontata a dovere: la pirateria online. Era già da tempo che alcune aziende lamentavano di alcuni movimenti illeciti da parte di CloudFlare, ma ora pare che non sarà più necessario preoccuparsene.
Addio musica online: adesso non potremo più scaricarla da CloudFlare
Le case discografiche italiane, a seguito di una denuncia contro la pirateria online relativa alla musica pubblicata illegalmente, hanno ottenuto quella che sembra essere una vittoria schiacciante. Ad occuparsene è stato il Tribunale di Milano che non ha accolto il ricorso di CloudFlare nei confronti di un’inibitoria cautelare che la obbligava a bloccare tre siti BitTorrent.
Nello stesso comunicato ufficiale che ne parla i giudici hanno “respinto le argomentazioni di CloudFlare sulla sostanza della richiesta, confermando che la piattaforma deve conformarsi all’ordine indetto o comunque essere soggetta a penalità”. E lo stesso CEO di Fimi, ossia Enzo Mazza, ci dice che “Cloudflare, così come altri intermediari che forniscono servizi simili, dovrebbero intensificare i propri sforzi per impedire agli utenti di accedere a siti Web illegali di cui è stato ordinato il blocco“.
Questo sito è il primo, ma chi saranno i prossimi?
Sony Universal e Warner Music, dopo tanti sacrifici, sono riusciti ad ottenere una vittoria schiacciante contro CloudFlare, impedendo a quest’ultimo di continuare a pubblicare le musiche online senza avere i permessi necessari per farlo. Come abbiamo detto non è stato facile, ma alla fine ci sono riusciti. Ne parla anche il CEO di IFPI, ovvero Frances Moore:
“I servizi di CloudFlare consentivano agli utenti di accedere a siti Web in violazione del copyright che sottraggono ricavi a coloro che investono e creano musica. Confermando l’ordinanza originaria contro CloudFlare, il Tribunale di Milano ha stabilito un precedente importante secondo cui gli intermediari online possono essere obbligati a prendere provvedimenti efficaci se i loro servizi sono utilizzati per la pirateria musicale“.
Come questa esistono anche altre piattaforme che si occupano di offrire lo stesso “servizio” a tanti altri utenti, i quali ne fanno uso tranquillamente. Tuttavia, oramai è chiaro che abbiano i giorni contati: se un sito come CloudFlare è stato chiuso dopo una dura lotta da parte delle aziende che hanno mosso una denuncia, è chiaro che tutti gli altri non avranno vita lunga.
🔴 Fonte: www.everyeye.it