Sotto la superficie del Pianeta Rosso pare che non si nascondano solo laghi salmastri. Mentre si punta a cercare ghiaccio e acqua si trascura il fatto che Marte in passato abbia presentato anche un’intensa attività vulcanica. E la lava c’è ancora.
L’immagine che si ha di Marte è quella di un immenso deserto color mattone dal clima gelido. Ma quando si scende sotto la superficie il Pianeta Rosso ha parecchie sorprese, e in questo caso non si tratta più dei laghi salmastri ma di qualcosa di ben più…scottante. In senso letterale perché si tratta di lava fusa.
In passato pare infatti che Marte presentasse attività vulcanica, non ancora del tutto sopita visti i diversi terremoti che la missione Insight della NASA ha registrato negli ultimi anni. La zona che pare risultare attiva da questo punto di vista ha un nome che da solo rende l’idea: Cerberus Fossae (la fossa di Cerbero, come il cane infernale). Si tratta di una profonda frattura della crosta di Marte, che in profondità nasconderebbe magma e rocce fuse.
La presenza di attività magmatica sotterranea e quindi di una zona molto calda sarebbe sostenuta in particolare da terremoti a bassa frequenza.
Se tutti gli scienziati sono d’accordo sul fatto che sul Pianeta Rosso vi fossero vulcani attivi in passato la convinzione diffusa è che comunque non vi fossero tracce più recenti di quelle di miliardi di anni fa. Ora queste novità fanno pensare non solo che la storia di Marte sia diversa ma che la sua stessa conformazione potrebbe riservare altre novità.
Stando ai dati raccolti dalla sonda Insight la regione Cerburus Fossae potrebbe essere giunta alla fine della sua attività vulcanica, che però finora non si sarebbe mai spenta in profondità. La lava e il magma si starebbero quindi incanalando verso oriente in una nuova zona dove potrebbero verificarsi altri fenomeni tra cui anche delle vere eruzioni.
Con le nuove informazioni i fenomeni geologici di Marte potranno diventare più chiari, anche se si sa già che sono abbastanza simili a quelli che avvengono sulla Terra. Proprio il fatto che i due pianeti si assomigliano del resto è la ragione per cui si continuano a ipotizzare dei sistemi per colonizzarlo.
🔴 FONTI: www.ansa.it
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