Se è vero che il periodo di austerity economica sta colpendo in maniera diretta i cittadini di tutto il mondo, è altrettanto innegabile che per poter mantenere un giro dell’economia anche le grandi aziende devono adeguarsi per andare incontro alle possibilità più esigue della popolazione.
Senza andare a cercare troppo lontano, uno dei servizi ritenuti non di prima necessità che potrebbero essere oggetto di disdetta di abbonamenti a rotta di collo è lo streaming Tv su piattaforme come Netflix e Disney+, che sicuramente non rappresentano la “televisione generalista” che tutte le famiglie possiedono e guardano ma una sorta di “servizio di lusso“.
E vista la grande perdita di utenti a partire dall’inizio di quest’anno di Netflix, e la paura di perdere clienti a causa delle difficoltà economiche attuali di Disney+, ecco arrivare i contratti di abbonamento che includono la pubblicità ma che, per andare incontro ai clienti, costano qualche dollaro in meno al mese.
Il servizio di streaming offerto da Disney+, così come lo conosciamo, attualmente in America costa 10,99 dollari. Senza pubblicità, senza limitazioni. Dunque un costo mensile adeguato a un servizio molto completo. Per andare incontro alle persone che non possono o non vogliono più sostenere un costo simile, Disney+ ha istituito il nuovo servizio Basic.
Disney+ Basic ha un costo diminuito di 3 dollari al mese, quindi ne costa 7,99 agli abbonati, ed ha come contropartita la presenza di spot pubblicitari nel mezzo delle trasmissioni. Questo perché, a fronte di un minore introito da parte dell’utente, è necessario che almeno la pubblicità vada a compensare gli incassi.
Quello che però ancora non è stato detto in via ufficiale, ma rimane nel campo delle supposizioni (rivelate dall’autorevole Macrumors.com) è che questo nuovo tipo di abbonamento conterrebbe delle limitazioni delle quali gli abbonati non sono ancora stati informati.
Stando alle rivelazioni rese note su Twitter da Steve Moser di MacRumors, infatti, l’account Disney+ Basic, completo di interruzioni pubblicitarie, avrebbe anche un altro limite: impedirebbe la condivisione attraverso SharePlay e GroupWatch, delle funzioni che consentono di guardare insieme un film o una serie Tv anche con persone che sono lontane da casa nostra.
Ovviamente il team della comunicazione di Disney+ non ha rilasciato alcun commento ufficiale sulla presenza o meno di questa limitazione, è tuttavia indubbio che questo codice faccia parte dell’applicazione: forse la compagnia sta solo completando la transizione al nuovo abbonamento prima di comunicare il cambiamento ai clienti.
Diciamo comunque che tutto lascia presagire che questa evenienza si verificherà puntualmente, anche in considerazione del fatto che Netflix a sua volta ha introdotto delle limitazioni al suo account contenente pubblicità e, dal momento che le aziende similari tendono a voler allineare le linee di condotta, Disney+ potrebbe fare lo stesso.
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