TIM ci mostra una sua nuova creazione che potrebbe interessarci più di qualunque altra cosa. Parliamo di un tram 5G, ma esiste davvero? A quanto pare, sì.
Un tram in 5G?
Per via di una partnership tra TIM, ANM, e Qualcomm, sembra stia circolando a lungo la linea numero 4 della città campana il primo tram 5G, ciiè un servizio di sperimentazione di mobilità in cloud che mira ad abbinare i servizi informativi forniti dalle moderne tecnologie di connessione dati con la stessa praticità di un mezzo di trasporto tipicamente cittadino come il tram.
Avrà luogo lungo la tratta da Corso S. Giovanni finno a Teduccio a Municipio, dove viaggerà nelle prossiome settimane il tram 5G al cui interno è stato installato un sistema che consente agli utenti di accedere ad un portale di infotainment. I contenuti saranno visualizzabili dal proprio smartphone o attraverso uno dei 4 schermi montati all’interno del tram, inoltre il portale è accessibile dalla rete 5G implementata all’interno del tram e fornisce varie informazioni utili per coloro che sono in viaggio in quel momento.
Le particolarità del progetto di TIM
I dettagli del mezzo sono legati esattamente al punto della città nel quale il mezzo si trova: andranno da pillole storiche a luoghi e punti d’interesse accessibili alla fermata successiva. Lo scopo di questo portale è quello di offrire un’esperienza di trasporto che non sia solo efficiente per quanto riguarda il trasferimento da una stazione all’altra, ma renda il viaggio quanto più possibile completo e ricco.
Comunque sia, il collegamento al portale avviene in forma completamente anonima e soprattutto tramite un qualsiasi dispositivo mobile dotato di connettività Wi-Fi. In futuro sarà possibile integrare l’esperienza anche con la connettività esterna verso il web, implementando un sistema di autenticazione tra quelli classici via email, codice via SMS oppure con un profilo social network.
E a parte rendere disponibili informazioni agli occupanti, il tram 5G può raccogliere una serie di informazioni legate al proprio funzionamento, ai tempi di spostamento da una fermata alla successiva, alla qualità dell’aria e alla presenza di traffico anomalo che vengono inviate alla centrale operativa. La sua nascita è una prima modalità concreta di come il concetto di smart city possa essere integeato sui mezzi di trasporto a rotaia di una città come Napoli, cioè la prima in Italia ad adottare una sperimentazione di questo genere.
🔴 Fonte: www.hwupgrade.it