Si chiama Universal Speech Translator (USP) ed è il nuovo progetto lanciato da Meta grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Il suo scopo è riuscire a tradurre in tempo reale le conversazioni e abbattere le barriere linguistiche nel mondo virtuale.
Mentre il progetto del Metaverso sembra arrancare il gruppo Meta ha qualcos’altro su cui concentrarsi: l’Universal Speech Translator. Si tratta di un sistema basato sull’aiuto delle AI che punta a rendere la realtà virtuale un ambiente senza più la presenza di barriere linguistiche. E non si tratta solo delle lingue più diffuse ma anche degli idiomi meno noti, il che rende il progetto davvero una sfida.
Come infatti ha precisato lo stesso Mark Zuckerberg il problema maggiore riguarda i linguaggi prettamente orali, senza una forma scritta. Circa il 40% di questi idiomi non presenta quasi nessuna base per ottenerne una traduzione affidabile. L’Universal Speech Translator (USP) però è già staso messo alla prova in questo campo, per la precisione per i dialetti hokkien.
Si tratta di linguaggi orali parlati in Taiwan e in alcune zone della Cina, per cui non esistono precedenti tentativi di traduzione in inglese. Il sistema sviluppato da Meta però ha usato degli audio nei dialetti hokken per ottenere una notazione fonetica. Da qui si è potuto fare il confronto con il cinese mandarino e poi passare alla traduzione in inglese.
La domanda che sorge ora è esattamente quante lingue può riuscire a tradurre il sistema delle IA create da Meta. La risposta almeno per il livello attuale raggiunto è di ben 272 linguaggi, che comprendono le lingue ufficiali ma anche diversi dialetti derivati.
Per raggiungere questo obiettivo all’intelligenza artificiale è stato fornito un database con centinaia di migliaia di ore di dialoghi. Solo per i dialetti hokkien sono state necessarie più di 8.000 ore di registrazioni di conversazione.
Il tema dell’inclusione è quello alla base di tutto il progetto USP, l’idea di usare il Metaverso come un posto privo di confini fisici ma anche linguistici. Un luogo insomma dove potersi confrontare con gli altri indipendentemente da dove questi si colleghino, come se fossero dei vicini di casa.
Naturalmente questo tornerebbe anche a vantaggio di Meta. Ma c’è chi già pensa a usare l’USP anche per le conferenze da remoto o dei podcast che verrebbero tradotti in simultanea in tutte le lingue.
🔴 FONTI: venturebeat.com
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