Text to Speech. Le app di questo tipo rappresentano un grave problema, soprattutto quando si tratta di personaggi famosi. Alcuni potrebbero trovare goliardico far imitare all’applicazione la voce di Francesco Totti per fare una delle sue battute. Cosa accadrebbe se, invece, venisse preso di mira un importante politico o un personaggio famoso nel mondo del cinema?
Immaginate di dover fare uno scherzo ad un vostro amico. Con questa applicazione, imitarne la voce sarebbe facilissimo ed il tutto si ridurrebbe ad una risata in compagnia. Cosa accadrebbe, invece, se la voce del soggetto in questione fosse quella di un personaggio rilevante nella scena politica?
Ora immaginate di ricevere una telefonata e sentire la voce, ad esempio, di Giorgia Meloni o Silvio Berlusconi. A parte l’incredulità, i comuni cittadini penserebbero subito ad un altro scherzo. Ma questa telefonata, se fatta verso altri personaggi importanti, potrebbe avere conseguenze molto serie.
Senza contare che sarebbe possibile creare delle telefonate contraffatte in tutto e per tutto. Si potrebbe ricadere addirittura nella frode. Come? Qualcuno potrebbe utilizzare FakeYou per convincervi a “prestargli” dei soldi, sotto mentite spoglie. Essere vittime di uno “scherzo” fraudolento simile non porta più a ridere, anzi.
Questa è, nello specifico, un’applicazione Text to Speech, ovvero un programma che riproduce i suoni trasformando un testo in parole. Utilizzando le voci di personaggi famosi, è possibile riprodurre quasi qualsiasi frase come se la dicessero gli originali.
Infatti, viene spesso utilizzata assieme al sistema deepfake, per cui ha anche fatto notizia qualche mese fa un politico ucraino. Il sistema non è in sé illegale, infatti anche Bruce Willis, dopo aver venduto la sua immagine, potrebbe vedere la sua faccia in posti in cui non è mai stato.
Questo software, accoppiato quello di FakeYou, potrebbe però creare grandi problemi. Quello citato all’inizio è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Fortunatamente, l’applicazione vocale non è ancora completata del tutto. Si sentono, infatti, delle differenze, rispetto alla voce originale, ma il progetto è ancora in corso e potrebbe essere messo a punto molto presto.
Il GPDP (Garante Protezione Dati Privacy) ha deciso di intervenire, aprendo un’istruttoria sull’applicazione realizzata da The Storyteller, la società che ha dato il via al progetto. Lo scopo, dunque, è quello di chiarire il motivo per cui questo software è stato realizzato.
Le preoccupazioni espresse dal GPDP riguardano non tanto la realizzazione dell’app, ma l’uso improprio che se ne potrebbe fare. Dunque, l’ente ha esortato la società a chiarire lo scopo di questa iniziativa, aggiungendo anche le modalità secondo cui è stata progettata e come riesce a riprodurre le voci dei personaggi famosi e molti altri dettagli.
Dettagli a cui si aggiunge l’ubicazione dei data center, ovvero dove vengono archiviati i dati personali utilizzati. Infatti, è a rischio sia la privacy dei personaggi noti riprodotti, sia quella degli utenti – registrati dall’Italia – che utilizzano l’applicazione.
Le richieste dell’ente sono finalizzate a garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio corso tramite l’utilizzo di FakeYou.
Fonte: IlSole24Ore
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