E’ nata sotto una buona stella, luce inebriante nell’oscurità di una pandemia che ha portato sconquassi e lockdown. Brillò di luce proprio in occasione del cashback, sia sotto-forma di remunerazione ad personam, sia con classifica speciali per chi spendeva soldi tramite carte, o lotteria. L’App IO è molto di più. 
IO è un’applicazione mobile gratuita italiana, sviluppata e gestita dalla società pubblica PagoPA con l’obiettivo di integrare tutti i servizi pubblici in modo da rendere più semplice e veloce l’esperienza dei cittadini italiani con l’amministrazione pubblica, ma soprattutto per mettere il cittadino al centro della rete dei servizi pubblici.
Un’applicazione nel segno del progresso, di un’innovazione necessaria in questi tempi difficili, ma pur sempre tech. Diego Piacentini, allora commissario straordinario per l’attuazione dell’agenda digitale, fu lungimirante nel 2018 quando creò un gruppo di lavoro per la realizzazione dell’applicazione IO.
Un nuovo portafoglio digitale
L’idea di sviluppare un un portafoglio digitale sulla scia dei colossi telefonici, basti pensare al Wallet di Apple tanto per fare un esempio, era già nella testa di Vittorio Colao. Che, una volta diventato ministro volle mettere l’app IO al centro della trasformazione digitale del paese.
E’ proprio Colao che ha dato la al nuovo esecutivo che sta per insediarsi: “Avviare la sperimentazione del prototipo di Patente di guida del Wallet IO e definire modifiche al quadro normativo abilitanti per affiancamento al documento plastificato”.
Il governo Meloni, c’è da scommetterci, perseguirà questo percorso di digitalizzazione, l’applicazione IO diventerà a breve un vero e proprio portafoglio digitale, dove mettere anche la patente, la tessera sanitaria e quella elettorale.
A chi sarà affidata la nuova applicazione IO
Secondo le prime anticipazioni, la gestione dell’applicazione IO dovrebbe essere affidata sempre a PagoPA, e come deadline è stata fissata dicembre 2023. Ma c’è un piccolo problema.
Il governo Meloni è attualmente in pectore, deve essere ancora formalizzato. E visti certi chiari, con le frizioni fra la leader politica che presumibilmente avrà il compito di guidare il Paese e Berlusconi, siamo ancora lontani da sapere chi saranno i prossimi ministri. E non possono sapere le intenzioni di un governo che è ancora sotto consultazioni.
Ma a prescindere da come finirà questa storia attuale, la politica dovrà conformarsi a un mondo sempre più tech. La digitalizzazione dei documenti è stata chiesta più volte anche dagli stessi utenti, anche alla luce dell’evoluzione tecnologica degli smartphone e tablet. E a prescindere da quali saranno i ministri del Governo Meloni.