Avete mai pensato di acquistare un virus informatico per provarlo? Beh, non fatelo: qualcuno lo ha fatto e se n’è pentito subito dopo.
Gli attacchi fraudolenti di Sebastien Vachon-Desjardins
L’uomo di questa tragica storia, tuttavia voluta, è Sebastien Vachon-Desjardins, un cittadino canadese di 34 anni appena condannato a 20 anni di prigione per le attività legate al ransomware Netwalker. Parliamo della dura e pesante sentenza decisa da un tribunale del Florida, in seguito all’estradizione chiesta e ottenuta dagli Stati Uniti.
Ma era innocente? Affatto, perché pare che abbia compiuto una serie di azioni del tutto illecite contro una società che ha sede a Tampa. Le accuse riguardano cospirazione per frodi informatiche, cospirazione per commettere frodi telematiche, danneggiamento intenzionale di un sistema protetto e trasmissione di una richiesta in relazione al danneggiamento di un sistema protetto. In seguito al rilascio dovrà inoltre affrontare tre anni di libertà vigilata.
Un programma da seguire per diffondere il virus
Ovviamente, nel momento in cui verrà rilasciato, non potrà svolgere alcun lavoro con attinenza al mondo online né utilizzare dispositivi come computer, smartphone, console o qualunque altro prodotto tecnologico. A completare il quadro vi è la confisca di 21,5 milioni di dollari, di cui una parte in Bitcoin già ottenuti dalle forze dell’ordine.
Ma il virus informatico di cui abbiamo parlato è davvero così pericoloso? Tenete a mente che la rete Ransomware-as-a-Service di NetWalker ha colpito diverse aziende molto conosciute, come Enel ad esempio. Sembra che gli sviluppatori reclutavano affiliati offrendo loro la possibilità di ottenere una porzione dei riscatti pagati dalle vittime in cambio dell’impegno a diffondere il codice maligno.
E fra questi affiliati vi era anche Vachon-Desjardins, ritenuto responsabile di numerosi attacchi perpetrati nei confronti di realtà statunitensi e canadesi. Il lavoro che veniva eseguito è sempre lo stesso: dopo aver effettuato la compromissione dei sistemi partiva la crittografia dei file con contestuale sottrazione dei documenti, prima di inoltrare la richiesta di denaro, da versare soltanto in criptovalute.
Ma la questione ha avuto un punto cruciale dopo il suo arresto avvenuto a fine gennaio 2021 nella città di Gatineau, mentre negli USA risale invece al marzo di quest’anno. Da questa storia possiamo apprendere che sia di buona norma mantenere i propri dispositivi sempre protetti, affidandosi a una soluzione avanzata per la cybersecurity.
🔴 Fonte: www.punto-informatico.it