Ci sono stati più slittamenti del lancio per la missione Artemis I diretta verso la Luna. La prossima data fissata è prevista per la metà di novembre dopo la necessità di rinvio per l’uragano Ian. Prima occorrono anche alcuni piccoli interventi.
Per la NASA è ora di riprovare a individuare una data adatta al lancio di una missione che per ora pare non riesca a trovare la sua buona stella. Complice un malfunzionamento dei motori i tecnici addetti al lancio di Artemis I hanno dovuto annullare il primo “D-Day” atteso per il 29 agosto.
Il rinvio sarebbe dovuto essere di pochi giorni e la seconda data individuata era stata fissata al 2 settembre. Purtroppo altri imprevisti erano in agguato, spostando tutto nuovamente in avanti, inizialmente al giorno successivo e poi di nuovo di 48 ore, arrivando al 5 settembre.
Finalmente un barlume di speranza si era acceso il 21 settembre poiché il razzo aveva superato il test dell’idrogeno liquido. Purtroppo è intervenuto l’uragano Ian a rovinare i piani, compromettendo le condizioni metereologiche e rendendole troppo rischiose per il lancio. Così anche i lanci previsti il 27 settembre e il 2 ottobre sono saltati per evitare che il razzo non riuscisse a uscire dall’atmosfera.
La nuova finestra temporale entro cui verrà finalmente decisa quella che dovrebbe essere la fatidica data per la missione Artemis I sarà compresa fra il 12 e il 27 di novembre. La prima data disponibile sarà quindi il secondo mercoledì del mese, lasciando circa due settimane per riprogrammare in caso di nuovi problemi.
Per ora la struttura pare in buona condizioni, ma occorre sostituire alcune componenti. In particolare le batterie del sistema FTS, previsto per interrompere la missione in caso il razzo minacciasse aree civili. Circostanze in cui si spera di non ritrovarsi vista l’importanza di questo programma della NASA.
Ma perché la missione Artemis I è così importante? Si tratta di una sorta di prova generale per il ritorno degli umani sulla Luna. In questo primo lancio viaggeranno sul razzo solamente due manichini, in modo da includere i professionisti solo una volta sicuri dei nuovi moduli sviluppati. Sarcasticamente i due finti astronauti vengono chiamati “fantasmi”, per quanto non sembri di buon auspicio.
🔴 FONTI: www.corriere.it
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