Il Play Store sta diventando un vero e proprio cimitero delle applicazioni, abbandonate da tempo dai propri sviluppatori. Nonostante le accortezze di Google, il fenomeno si sta amplificando sempre di più. Cosa sta succedendo esattamente?
Sviluppatori in fuga?
Sono sempre di più le app abbandonate a loro stesse. Nonostante Google stia continuando ad implementare i suoi servizi online, tra cui uno degli ultimi è il multi-device per le applicazioni, alcune di queste non vedono un aggiornamento da troppo tempo.
Nonostante questo, però, alcuni sviluppatori non curano più le proprie applicazioni. Questo le porta ad un vero e proprio stato di abbandono, poiché quelle che non ricevono un aggiornamento da almeno un paio di anni vengono considerate inattive.
Questo fenomeno si sta estendendo sempre di più, ed il numero di applicazioni Android lasciate a loro stesse diventa sempre più grande, ma non solo. Questo problema si sta riflettendo anche su iOS, per cui i due store stanno prendendo seri provvedimenti.
Il cimitero delle applicazioni
Le applicazioni che non ricevono aggiornamenti per più di due anni, come detto, vengono considerate abbandonate. Attualmente, sarebbero presenti più di un milione e mezzo di applicazioni ferme, che vanno a creare un vero e proprio cyber cimitero.
Dalla sua parte, Apple sta cancellando tante di queste app dallo Store di iOS, in quanto potrebbero divenire veicolo di virus e malware che gli utenti potrebbero scaricare inconsapevolmente, mettendo a rischio i loro dispositivi. Il fenomeno, però, è molto più impattante sul Play Store di Android, su cui vengono sviluppate e caricate la maggior parte delle applicazioni.
Secondo uno studio di Pixalate, nella prima metà del 2022 le applicazioni presenti sul Play Store sono aumentate da 967.000 a più di un milione, con un incremento del 16%. Su iOS, invece, le app presenti sono passate da 724.000 a poco più di 500.000, grazie all’eliminazione di applicazioni fantasma effettuata da Apple.
La guerra ingrandisce anche il cimitero digitale
Molte delle applicazioni eliminate, secondo la ricerca, provengono da paesi come Russia e Cina. A causa della recente guerra, gli sviluppatori di questi paesi non stanno più aggiornando le loro applicazioni, poiché il numero dei loro download è calato drasticamente.
Gli utenti degli altri paesi, infatti, tendono a non avere più molta fiducia in applicazioni con queste origini. La maggior parte delle app abbandonate, inoltre, sono quelle destinate ai più piccoli, quasi il 37%.
Ne consegue che il conflitto ha inciso negativamente anche sullo sviluppo tecnologico, da questo punto di vista. Il mercato delle app potrebbe cambiare drasticamente in un prossimo futuro.