Smash-up. Il primo esperimento umano capace di deviare un corpo celeste è già storia. Ci ha pensato l’ormai mitico telescopio spaziale della NASA, James Webb a immortalarlo.
L’agenzia spaziale italiana ha rilasciato le prime immagini della incredibile collisione fra il veicolo spaziale contro l’asteroide Dimorphos, un’autentica impresa chiamata Double Asteroid Redirection Test (DART), nella quale per la prima volta degli esseri umani hanno cambiato il corso di un corpo celeste, una pietra miliare nella missione di difesa planetaria della NASA.
La tecnologia testata nella missione DART potrebbe un giorno essere utilizzata per reindirizzare un asteroide in rotta di collisione con la Terra. Gli attacchi di asteroidi sono rari, ma l’impatto di una grande roccia spaziale potrebbe causare danni significativi a livello cittadino o nazionale.
L’obiettivo dell’incidente era quello di cambiare l’orbita di un asteroide lunare, chiamato Dimorphos, attorno a una roccia spaziale più grande chiamata Didymos, un duo di asteroidi che si trova a circa 6,8 milioni di miglia (11 milioni di chilometri) dalla Terra. Nessuno dei due rappresentava una minaccia immediata per la Terra.
La maggior parte delle foto, tanto incredibili quanto spettacolari, sono state catturate dal satellite in miniatura, LICIACube, che era dotato di due fotocamere ed è stato distribuito da DART diversi giorni prima dell’impatto.
Il piccolo satellite, prodotto dall’Agenzia Spaziale Italiana, ha sorvolato Dimorphos pochi minuti dopo l’incidente per raccogliere le immagini. Nelle immagini si possono vedere grandi strisce del materiale superficiale di Dimorphos, chiamato anche ejecta, così come quello che sembra essere un cratere.
Prima della collisione, gli scienziati hanno stimato che l’incidente di DART avrebbe scavato un cratere sull’asteroide e fatto esplodere nello spazio tra 22.000 e 220.000 libbre (tra 9.979 e 99.790 chilogrammi) di materiale espulso.
Ci vorranno settimane di osservazione del duo di asteroidi per determinare con precisione quanto l’impatto abbia alterato l’orbita di Dimorphos attorno a Didymos. Anche il telescopio spaziale Hubble e soprattutto il James Webb (ma anche altri telescopi terrestri) si sono concentrati sul sistema per osservare la collisione, rilasciando immagini per la storia.
Webb, nel particolare ha permesso di vedere la polvere eiettata nello Spazio, confermando lo scontro, grazie all’utilizzo dello strumento NIRCam, con il filtro F070W che viene definito per un “utilizzo generico” rispetto ad altri. Per saperne di più e riguardare un video storico e sensazionale, clicca qui.
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