Fatta la legge, trovato l’inganno. Un vecchio adagio che sicuramente si adatta bene anche all’era tecnologica, in cui hacker e compagnia cantante sono sempre più che sul pezzo trovando pertugi per infilarsi in sistemi non loro.
Ma per la proprietà commutativa, è anche vero che più progredisce la tecnologia, più progrediscono le conoscenze di chi a fare l’hacker davvero non ci pensa. E può proteggersi dagli attacchi.
Che non devono per forza essere di quelli sui massimi sistemi: le incursioni più pericolose per un normalissimo utente infatti sono quelle che avvengono sui programmi e le applicazioni che si usano tutti i giorni. Come la posta elettronica.
Ci sono molti modi, dicevamo, per essere oggetto di attacchi che si possono definire hackeraggi. Uno di questi riguarda la posta elettronica di Gmail, uno dei servizi di email più diffusi al mondo, ed anche per questo uno di quelli più attaccati.
Uno dei maggiori pericoli costituiti da chi vuole insinuarsi nella nostra posta elettronica è il cosiddetto pixel tracking, una modalità di tracking (ovviamente non autorizzata) che permette di far sapere ai mittenti quando e quante volte viene aperto un messaggio di posta elettronica, se viene inoltrato, e così via.
Utilizzata in linea di massima a scopi di marketing, la tecnica del pixel tracking è tornata in auge dopo che il provider di posta elettronica Hey, analizzando il traffico di rete dei suoi utenti, ha scoperto che 2/3 dei messaggi da loro ricevuti contenevano pixel di tracciamento.
Semplicemente attraverso delle immagini inserite e nascoste all’interno del corpo del testo della mail, che non sono semplici da individuare e sono la vera causa del tracciamento.
Ovviamente è impossibile sapere se una mail è dotata o meno di tracciamento tramite pixel, perché questi sono comandi nascosti che producono e inviano segnali utili all’autore della mail che potrà così tracciare l’attività della mail che ha inviato.
Per fortuna però sulla posta elettronica di Gmail è possibile aggirare l’ostacolo effettuando una serie di scelte nelle impostazioni dell’applicazione, o della versione web, di Gmail.
Si può effettuare il percorso sia sull’app per Android che sull’app per iOS, oltre che sulla versione web. A questo punto il percorso da seguire è il seguente: Impostazioni > Generali > Immagini > Chiedi prima di visualizzare immagini esterne.
Non serve altro da fare, se non tornare a utilizzare la mail (dopo aver salvato le impostazioni se siete nella versione web) sapendo di aver bypassato il pericolo di essere oggetto di pixel tracking.
Altro duro colpo per Stellar Blade che da qualche ora è finito di nuovo nella…
Fallout, come tutti sanno, nasce come videogioco. Con l'uscita della serie tv però la saga…
Quanto sai della storia del logo Android? Non è necessario essere un esperto per riconoscere…
Qual è il lavoro ideale per ogni segno zodiacale? Quello che permette alle sue caratteristiche…
Hai perso lo smartwatch di recente? Con questa funzione potrai sentirti al sicuro: è la…
Nell’era digitale di oggi, ci sono innumerevoli modi di guadagno extra e tra le opzioni…