La battaglia tra TikTok e YouTube pare che sia più agguerrita che mai: ambedue i social network stanno tentando di superarsi a vicenda, ma senza successo. Sia l’uno che l’altro offrono un sacco di possibilità che non possono essere scartate dall’utente medio, ragione per cui non possiamo che aspettarci un enorme successo da parte di Google e degli sviluppatori di TikTok.
YouTube ha provato per tanto tempo ad affrontare la sua nemesi con gli Shorts, portando a casa dei risultati di pubblico che stanno iniziando a premiare la piattaforma di Google. E TikTok ha risposto bene con l’opzione Now, che ovviamente è riuscita ad ottenere a sua volta un grande successo indiscutibile.
Però la battaglia per la supremazia nei video verticali non è ancora terminata, non per niente la piattaforma rossa ha intenzione di giocare la sua carta migliore per vincere. Sembra che il suo obiettivo sia quello di invogliare i creator a investire il loro tempo su Shorts, e per farlo si sta preparando a dare il via ad una monetizzazione aggressiva.
I cambiamenti apportati da Google e la sfida contro TikTok
A partire dall’inizio del prossimo anno, Shorts farà parte del programma partner di YouTube, e ciò significa che i creatori di contenuti potranno iniziare a ricevere una quota del denaro pubblicitario generato. Lo scopo sarebbe quello di offrire maggiori opzioni di monetizzazione ancora migliori rispetto a quelle di TikTok, così interessanti da conquistare tutti quelli che lodano la piattaforma rivale.
L’annuncio viene comunicato in maniera ufficiale soltanto due anni dopo il lancio di Shorts e un anno a seguito che il chief product officer di YouTube, cioè Neal Mohan, garantisse un “progetto di monetizzazione a lungo termine”. Il formato dei video verticali brevi pare crescere molto rapidamente ovunque, ecco perché Amjad Hanif, VP creator products di YouTube, omette che la funzione ha raggiunto i 30 miliardi di visualizzazioni al giorno, ed è un dato allarmante per TikTok.
In ogni caso c’è da dire che la monetizzazione offerta in Shorts, fino ad ora, è stata ritenuta insufficiente dalla maggior parte dei creator, però ora diventa sempre più probabile l’opzione secondo cui l’applicazione del modello standard di YouTube potrebbe diventare più interessante. I creatori di contenuti otterranno il 45% degli introiti, mentre il restante 55% andrà a YouTube stessa.
🔴 Fonte: www.hdblog.it