Il motivo di tale accanimento, contro questo tipo di tecnologia, da parte del Giappone, in realtà ha basi solide. Infatti, la tecnologia obsoleta è ancora molto diffusa, il che è anacronistico, per uno dei Paesi più sviluppati in questo campo. Cosa sta succedendo nel paese del Sol Levante?
L’eliminazione dei floppy disk
La notizia è partita direttamente dal Ministero per gli Affari Digitali e, per la precisione, da Taro Kono, il nuovo ministro della sezione. Egli avrebbe infatti postato l’annuncio su Twitter, dove afferma che intende eliminare tutta la tecnologia obsoleta dal Paese, tra cui, appunto, i floppy disk, ma non solo.
Alla base di questa decisione, c’è in realtà una motivazione molto seria. Il problema non è solo nell’anacronismo secondo cui il Giappone, una delle potenze più affermate nel mondo, a livello tecnologico, utilizzi ancora dei dispositivi ormai datati.
Kono, infatti, vorrebbe attuare quanto pianificato in modo da agevolare il Paese sotto diversi aspetti. Innanzitutto, vorrebbe semplificare i procedimenti, a livello burocratico, della Pubblica Amministrazione. In secondo luogo, vorrebbe agevolare anche il lavoro delle aziende, per quanto riguarda pratiche ed accesso ai più importanti servizi statali a loro dedicati.
Tecnologia troppo diffusa
L’impiego di sistemi obsoleti, attualmente, è previsto ancora in 1900 procedure amministrative statali, all’incirca. Per questo, Kono vorrebbe abolire ciò che è diventato obsoleto, per agevolare tutti quei procedimenti che, attualmente, richiedono un impiego di tempo e risorse maggiore rispetto a quanto si potrebbe fare in realtà.
Si vorrebbe, quindi, eliminare definitivamente l’utilizzo di floppy disk, CD, minidisc e tutta quella tecnologia ormai sorpassata, tra cui rientrano anche i fax. L’evoluzione digitale del paese è da sempre una peculiarità del Giappone, che sta ormai rimanendo troppo indietro rispetto alle potenzialità che potrebbe avere.
Non tutti, però, condividono la posizione del ministro sul suo punto di vista dell’innovazione. Diversi dipartimenti, infatti, preferirebbero rimanere allo status attuale, continuando ad utilizzare questa tecnologia che in molti vedono ormai superata.
Dati a rischio
Non si sa ancora, però, se il progetto di Kono si realizzerà a breve. Il Giappone, oltre che per lo sviluppo tecnologico, è famoso anche per un grande attaccamento alle proprie tradizioni, come anche le procedure ed il comportamento.
E della tradizione fanno parte i sigilli, come quelli utilizzati per approvare i documenti burocratici, non utilizzabili con la digitalizzazione desiderata da Kono. Allo stesso modo, si vorrebbe mantenere anche i fax, ma per una questione differente: le email, asseriscono gli uffici governativi, sono più soggette a rischio di compromissione delle informazioni.
Fonte: Twitter – Repubblica