Alcuni utenti di TikTok, soprattutto giovani, hanno protestato in merito alle ultime decisioni prese da parte di diversi politici del governo italiano. Ma qual è il motivo principale di questo rifiuto?
Non sono per niente pochi gli utenti di TikTok che non hanno apprezzato la decisione dei politici di entrare a far parte della piattaforma. Fra loro, con sorpresa, anche Elisa Esposito – che era stata presa in giro da Matteo Renzi oltretutto – è entrata nel merito del discorso ed ha voluto dire la sua.
Tutto ciò come ha avuto inizio? Per chi non si ricorda, tempo fa avevamo parlato della nuova proposta fatta dai politici in generale: ognuno di loro avrebbe debuttato su TikTok per incentivare i giovani ad informarsi sugli argomenti e, in seguito, votare il partito che più si preferisce. Tuttavia, la situazione non è andata come avevano previsto.
La scelta di respingere i politici su TikTok
Gli utenti si sono ribellati a questa idea; in particolar modo si è fatta sentire Emma Galeotti, una content creator diciannovenne che parlando per molti ha espresso in maniera piuttosto chiara il pensiero di tutti i ragazzi di TikTok per quanto riguarda l’iniziativa presa da politici come Berlusconi, Renzi e Calenda. Nel video ha invitato i politici a “sparire da questo social” poiché, secondo lei, sino a ora i vari volti noti della politica italiana stanno solamente facendo “brutta figura“.
Viene detto che nessuno ha preso seriamente le loro parole, e che i like e i commenti sotto i loro video sono solo delle vere e proprie prese in giro da parte degli utenti. Lo dichiara in uno dei suoi post, dove possiamo leggere una nota interessante: “Il fatto che molti dei politici pensino veramente di poter influenzare i giovani attraverso dei semplici video su TikTok vuol dire sminuire l’intelligenza della generazione del futuro. Se ci volete intrattenere ok, ma se volete altro state perdendo tempo“.
Per concludere, ora sta andando di moda un trend, cioè quello che sfrutta l’abbigliamento. Le persone si vestono in modo tale da lasciar trasparire ed enfatizzare l’intenzione di voto il giorno del seggio, ed è così che prendono vita i video sulla falsariga di “io che arrivo il 25 settembre al seggio”, con i protagonisti dei video vestiti da bandiera arcobaleno o con un tatuaggio di Che Guevara al braccio per fare un esempio concreto.
🔴 Fonte: www.drcommodore.it