Problemi legali per Facebook, la trasparenza non è il suo forte: cosa succede sul social?

Meta si ritrova sotto accusa per aver violato la legge sulla trasparenza dello Stato di Washington. Per il momento la società non ha risposto ma le parole del giudice Douglass A. North della Corte Suprema non lasciano scampo. 

trasparenza facebook
La Corte Suprema di Washington getta ombre su Facebook e Zuckerberg. – Androiditaly.com

Già da tempo secondo il parere del procuratore generale Bob Ferguson l’azienda madre di Facebook aveva compiuto diverse violazioni alla cosiddetta Transparency Law. Per la precisione sarebbe dal 2018 che la società continua reiterare la stessa violazione.

Si tratta di una legge dello Stato di Washington che riguarda le piattaforme social. Nel dettaglio richiede esplicitamente di rendere pubbliche per i controlli tutte le informazioni relative agli spot politici. In più questa operazione deve essere compiuta tempestivamente per agevolare il lavoro della legge.

Dal canto suo il gruppo Meta ha fatto un’ulteriore mossa falsa con una richiesta al magistrato Douglass North della Corte Suprema. Avrebbe domandato addirittura di cancellare una parte della legge in questione. Il giudice ha prontamente respinto questa proposta, che oltretutto sembrava una vera e propria sfida.

La conclusione raggiunta dal magistrato è che le violazioni ad opera del gruppo Meta sono state tutte intenzionali e consapevoli. Non si sa quale sarà la pena esatta ma di sicuro ci sarà una somma salata da versare. Ogni violazione infatti può portare la corte a richiedere una multa di 10.000 dollari. Se davvero questo è avvenuto centinaia di volte c’è da tremare.

Le informazioni nascoste

giudice che lavora
La legge sulla trasparenza relativa alle campagne politiche non ammette eccezioni. – Androiditaly.com

Le applicazioni della legge sulla trasparenza non si limitano alle piattaforme social che pubblicano spot politici. Le stesse regole per quanto rigide sono valide anche per i canali radio o televisivi, e persino per i giornali. Chi non le rispetta inoltre non ha troppe possibilità di appello.

L’obbligo in particolare richiede di tenere traccia dello sponsor dello spot, del costo dello stesso, del numero di persone che lo ha visualizzato e di quante si trovano nello stato di Washington. La legge infatti intende tutelare i residenti e non ammette alcuna eccezione poiché anche una sola concessione minerebbe l’intero sistema.

Questo spiega perché la richiesta di Meta di togliere dal campo di azione della legge gli inserzionisti commerciali sia caduta subito. Lo stesso procuratore Ferguson ha fatto a sua volta appello al giudice North perché non accogliesse quell’appello. Ora occorrerà attendere il verdetto definitivo sulla questione.

 

🔴 FONTI: news.yahoo.com

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