Su Google Play Store non smettono di fioccare le applicazioni malware, comprese versioni rivisitate di Joker o Coper. Una società di sicurezza ne ha stanata un’altra quarantina, pronte a diffondersi sui dispositivi Android. Meglio quindi premunirsi con un antivirus.
Nonostante poco tempo fa fossero già state individuate almeno 30 app trojan, sembra che su Google Play Store continuino a fiorire nuove minacce per gli utenti. Ora i programmi infetti trovati dalla società di sicurezza Zscaler ThreatLabz sarebbero almeno una quarantina. Zscaler ha sede in California e possiede la più grande piattaforma di sicurezza cloud al mondo ed è sempre in attività, monitorando migliaia di transazioni e bloccando minacce ogni secondo.
Le applicazioni malevole segnalate contengono principalmente versioni diverse di malware già noti, tra cui il rinomato Joker. Che del resto è in buona compagnia insieme a Coper e a Facestealer.
Joker agisce solitamente infiltrandosi nei sistemi di home banking dopo essersi camuffato in un’applicazione legittima, e prosciugando in breve il conto corrente della vittima.
FaceStealer invece punta Facebook come bersaglio, come si può evincere dall’assonanza fra i due nomi. Una volta entrata all’interno dell’account della vittima ruba i dati e le informazioni sensibili, ma può anche usare la pagina del social per diffondere altri malware tra i contatti.
Coper infine, come Joker, minaccia i servizi bancari in diversi paesi europei e non solo. Attacchi da parte di questo malware sono avvenuti anche in Australia e in Sud America.
Come difendersi da questi malware su Android?
Le applicazioni dannose rilevate all’interno del Play Store sono un pericolo incentrato sui dispositivi Android. Per gli utenti conviene quindi installare un buon antivirus e valutare di aggiungere come protezione anche una VPN (Virtual Private Network).
Si tratta di un servizio studiato per proteggere la privacy dell’utente e il suo traffico Internet. In pratica si crea una via crittografata e protetta da hacker e provider. L’attività sul web rimane quindi del tutto privata, senza rischiare furti di dati e informazioni sensibili. Ci sono anche aziende che utilizzano le VPN quando i dipendenti lavorano da remoto.
Naturalmente non si può considerare la VPN come un sostituto dell’antivirus, semmai conviene averli entrambi. Se l’antivirus garantisce il blocco di siti e malware dannosi la VPN si limita a garantire la privacy durante la navigazione. I sistemi si completano a vicenda, si può dire.
🔴 FONTI: lifehacker.com