È avvenuto ieri l’impatto del razzo cinese, di cui si è parlato durante questa settimana, sulla superficie terrestre. Fino a poche ore prima, gli scienziati erano incerti su quale sarebbe stato il luogo di collisione dei detriti, che sarebbe potuto essere anche il nostro Paese.
Fortunatamente, l’Italia è stata risparmiata dalla pioggia di detriti del razzo spaziale Long March 5B, fatto a pezzi dall’atmosfera terrestre. Le prime previsioni, infatti, avevano indicato il Bel Paese come possibile punto di impatto.
Secondo le prime stime degli esperti, infatti, data la traiettoria di caduta del razzo, con valutazione incrociata della rotazione terrestre (detto in maniera molto semplicistica), le prime ipotesi indicavano che l’Italia fosse in pericolo. Per l’esattezza, le zone interessate sarebbero potute essere il basso centro ed il sud del Paese.
L’impatto, dunque, è avvenuto ieri, sabato 30 Luglio 2022, alle 18:51 del nostro fuso orario. La zona interessata, colpita dalla pioggia di detriti, è l’Oceano Indiano. La notizia è stata data direttamente dal Comando Spaziale degli Stati Uniti, tramite social network, per una migliore diffusione della comunicazione. In seguito, l’annuncio è stato confermato anche dalla CMSA (China Manned Space Agency).
La pioggia di detriti avrebbe dunque interessato una parte dell’Oceano Indiano, in particolare l’area della Malesia. Più nello specifico, l’impatto è avvenuto in una zona di mare prossima a Bintulu, una città costiera dello Stato di Sarawak, nell’isola di Borneo.
Dalle notizie giunte da Pechino, i detriti hanno colpito il mare, dunque nessun danno per la città e per i suoi 114.000 e più abitanti. Purtroppo, non è la prima volta che la zona circostante subisce un pericolo simile: una situazione analoga, infatti, era successa solo qualche anno fa.
Quando, pochi giorni or sono è stato fatto l’annuncio del razzo in caduta libera, in molti hanno pensato a quando un fatto identico interessò, appunto, l’Oceano Indiano. La situazione dunque si ripete ma, fortunatamente, anche questa volta i danni riportati non sono troppo considerevoli.
Anche se, fortunatamente, nessun essere umano è rimasto ferito, l’America avrebbe sollevato delle polemiche nei confronti della Cina. Oltre alle metodologie di lancio cinesi, per quanto riguarda i razzi, che sono differenti da quelle americane, oltre che ritenuti poco sicuri, la NASA solleva un’altra questione.
Lo stesso amministratore dell’Ente Nazionale per le attività Spaziali ed Aeronautiche americano, Bill Nelson, ha condiviso su Twitter un post accusatorio verso la Cina. In particolare, la polemica riguarderebbe la mancata condivisione di informazioni riguardo la traiettoria del razzo in caduta verso la superficie terrestre.
Infatti, afferma, tutte le nazioni impegnate nei viaggi spaziali dovrebbero condividere questo tipo di informazioni, in modo da tutelare la popolazione mondiale. Il rischio, a causa delle mancate previsioni, era potenzialmente fatale, per gli abitanti della zona colpita dai detriti.
Fonte: Quotidiano
Fonte: Twitter – U.S. Space Command – The Aerospace Corporation
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