Più si sfruttano i servizi online, ad esempio quelli bancari, più truffe e frodi si adattano. I furti delle credenziali dell’home banking o delle chiave dei wallet per le cypto sono stati diverse migliaia nel 2021. A quali bisogna fare più attenzione?
Dal 2020 quando la pandemia ha forzato anche chi non era abituato a fare sempre più affidamento sui servizi di pagamento online anche le frodi hanno cambiato terreno. In un solo anno i tentativi di truffa online per rubare chiavi d’accesso e credenziali per i servizi bancari sono aumentate di quasi il 30%.
I bersagli principali sono il servizio di home banking e i portafogli virtuali delle criptovalute. Di fronte ad attacchi a danno di banche e privati sempre più numerosi il presidio di difesa principale è rappresentato dalla Polizia Postale. Come ha affermato però il dirigente della divisione dedicata alla prevenzione mentre gli istituti bancari hanno buone barriere informatiche, lo stesso non si può dire per i loro clienti. Ecco perché la sezione dedicata della Polizia Postale ha voluto condividere quanto ha scoperto sulle ultime frodi online.
La statistica della sezione Financial Cybercrime ha rilevato che il 47,9% delle truffe riguarda le credenziali, l’11,7% le frodi commerciali e l’11,2% le offerte di investimento.
Diverse frodi corrono sugli SMS, simulando quelli che vengono inviati dalle banche, come ad esempio è successo all’ UniCredit. Il messaggio invita la vittima a contattare un numero presentato come “Assistenza Clienti” a cui risponde il truffatore. Tramite le giuste tecniche persuasive la persona è portata a leggere anche il codice temporaneo. Cosa che nessun operatore reale si sognerebbe di fare. Questa forma di phishing vocale viene chiamata “vishing”.
La stessa truffa viene replicata anche con le email, che ormai non sono più piene di errori grammaticali ma addirittura a volte studiate su misura per una categoria di persone. Al loro interno sono presenti dei link a dei siti che emulano perfettamente quelli bancari. Oppure ancora premono perché vengano aperti dei file che contengono dei malware. Infine rimangono le false offerte di investimento presentate attraverso i canali online.
Per rimediare in caso si finisca nell’inganno le vie sono due. La prima prevede di presentare un reclamo alla propria banca, se non accolto si può provare con la seconda strada e contattare l’Arbitro bancario finanziario.
🔴 FONTI: www.ilsole24ore.com
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