La piattaforma di messaggistica ora si allarga su un nuovo dispositivo a dir poco inaspettato. WhatsApp infatti risulta da poco accessibile ai possessori del modello di occhiali smart Ray-Ban Stories. La novità in questione è stata introdotta dal 13 luglio.
Sarà che d’estate sono indispensabili ovunque gli occhiali da sole, ma la novità che riguarda i Ray-Ban Stories è davvero sorprendente. Ne è entusiasta lo stesso Mark Zuckenberg tanto che è stato lui stesso ad annunciare che dal 13 luglio è possibile utilizzare l’applicazione WhatsApp su questi occhiali.
In pratica si arriva di fatto ad un uso “hands free” dell’app, senza usare neppure le mani. Per condividere la notizia il CEO di Meta è ricorso a un tweet dove lui stesso indossa i Ray-Ban Stories in quella che sembra la zona esterna di un bar.
Per entrare più nel dettaglio attraverso gli occhiali smart si possono effettuare chiamate, leggere i messaggi in arrivo e spedirne a propria volta. A breve dovrebbe anche essere possibile rispondere direttamente con dei comandi vocali sempre sfruttando questo dispositivo indossabile. Basta avere il telefono vicino, in tasca per esempio.
Questa novità preannunciata è frutto della collaborazione in corso da qualche tempo fra Meta e EssilorLuxottica, una multinazionale europea. La compagnia è derivata dalla fusione di due aziende ed è stata fondata nel 2018 a Parigi. Produce lenti e apparecchiature ottiche sofisticate.
Al momento serve l’ultima versione del firmware per poter utilizzare WhatsApp sui Ray-Ban Stories. Per ora l’unica lingua in cui è possibile utilizzare il servizio è l’inglese, ma si è al lavoro per estendere il servizio anche in francese e in italiano. Del resto EssilorLuxottica deriva proprio dalla fusione di un’azienda della Francia e di una italiana.
Qualcuno ha sollevato dei dubbi sulla questione relativa alla privacy nell’uso di questo dispositivo indossabile. La ragione è che i Ray-Ban stories possono essere usati per scattare foto o girare video in mezzo a persone inconsapevoli. O addirittura offrono la possibilità di riprendere qualcuno senza che questi ne abbia sentore. Si preme dunque perché a livello delle lenti compaia un segnale quando è in corso una ripresa.
Per quanto riguarda l’uso di WhatsApp però rimane la crittografia end-to-end, e quanto inviato o letto attraverso gli occhiali non viene perciò memorizzato da nessuna parte.
🔴 FONTI: www.msn.com
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