Negli ultimi anni l’Italia sta prendendo sempre più il giusto sprint per tornare tra i leader dell’esplorazione spaziale e, con nuovo successo di Vega-C, accorcia di molto il divario con il resto dell’Europa.
Un grande passo per l’Italia è stato compiuto finalmente lo scorso 13 Luglio, con un lancio ritenuto fin troppo difficoltoso ed incerto. Direttamente dalla Guyana Francese ha preso il decollo il razzo di ESA Vega-C. Oltre ad avere gran parte di tecnologia di progettazione e realizzazione italiana, lo stesso ha trasportato in orbita anche i nostri CubeSat.
La missione di volo VV21 è decollata alle 15:13 CEST del 13 Luglio con una durata complessiva di 2 ore e 15 minuti, durante i quali abbiamo assistito dall’accensione allo spegnimento del motore AVUM+ e rilascio del suo carico annesso. Ricordiamo che tale motore è di sviluppo italiano e che utilizza del propellente liquido, quindi permette di allungare la durata delle missioni in maniera consistente. Ricordiamo inoltre che questa nuova generazione di razzi Vega non solo sono di altissima efficienza, ma in grado anche di essere riutilizzati più volte abbattendo notevolmente i costi delle missioni spaziali nonché l’apporto di CO2 ed altri inquinanti prodotti durante il ciclo d’utilizzo.
Il LARES-2 avrà lo scopo di misurare l’effetto “frame-dragging”, ovvero la distorsione dello spazio-tempo, come teorizzato da Einstein nella teoria della relatività generale, determinata dalla rotazione di un corpo di elevata massa, proprio come il nostro Pianeta.
Diversamente i CubeSat a bordo hanno origine e scopi investigativi differenti: ce ne sono 3 tutti italiani, ovvero AstroBio per esperimenti bioanalitici, GreenCube per la crescita di microvegatali in orbita e ALPHA utile per lo studio della magnetosfera terrestre come i fenomeni delle aurore. Gli altri 3 invece provengono da altri paese europei, esattamente Trisat-R (Slovenia), MTCube-2 (Francia) e Celesta (Francia), con lo scopo di studiare quelle radiazioni dannose alle nostre apparecchiature elettroniche fondamentali e non.
Questo successo molto sentito in patria e nel resto dell’Europa è solo l’inizio, dato che razzo spaziale Vega-C, nonostante abbia appena iniziato la sua vita operativa, già si guarda al 2026 per il lancio del nuovo Vega-E, più evoluto e senza la separazione tra terzo e quarto stadio, equipaggiato con motore M10 di Avio.
🔴 FONTE: https://www.esa.int/
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