Dopo la decisione presa dalla Corte Suprema degli Stati Uniti d’America sull’aborto Google aveva già comunicato il suo sostegno ai dipendenti. Ora la società intende disabilitare la localizzazione per le cliniche che svolgono la procedura.
Dopo che la Corte Suprema degli Stati Uniti ha di fatto cancellato il diritto costituzionale all’aborto c’era stata una risposta netta. I Big Tech si erano schierati dalla parte dei propri dipendenti. Tra i nomi delle società a farsi avanti per difendere questo diritto c’erano Apple, Meta e anche Google. Pare che il colosso di Mountain View però voglia fare un passo in più.
In breve Google intende cancellare la cronologia relativa alla localizzazione di tutti gli utenti. Ma solo qualora essi si rechino in ambienti “sensibili”. Tali luoghi naturalmente includono le cliniche abortive, ma non solo. Anche i centri di accoglienza per le vittime di violenza domestica rientrano nella categoria così come i centri per la fertilità.
La decisione è dovuta al desiderio di evitare che i dati sugli spostamenti possano essere usati contro gli utenti in termini legali. La posizione dello società è più che mai chiara ormai. Già in precedenza aveva predisposto sostegni per il proprio personale per pratiche mediche delicate come l’aborto.
Ciò che Google non ha precisato è come intenderebbe rispondere in caso le forze dell’ordine pretendessero l’accesso a tali dati sensibili. Dal canto suo il colosso tech replica che non intende sottostare a richieste legalmente discutibili.
Il diritto che divide l’America
L’annullamento della sentenza Roe vs. Wade ha scatenato clamore non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Per molti si tratta di un passo indietro di 50 anni per la storia della Federazione e lo stesso presidente Biden si sta muovendo con la speranza di cambiare questa decisione.
Il presidente sta consultando proprio in questi giorni con i governatori, con il piano preciso di convertire in legge Roe vs. Wade. Com molti americani anche Joe Biden giudica “oltraggioso” il comportamento della Corte Suprema, che di fatto ostacola i diritti alla privacy e porta il paese ad arretrare.
Mentre Google cerca di tutelare la privacy coprendo la localizzazione, ci sono anche alcuni giudici che si stanno esprimendo a riguardo. In Florida uno di loro ha dichiarato incostituzionale la legge che vieta l’aborto dopo le 15 settimane di gravidanza.
🔴 FONTI: www.people.com