Come se una voce artificiale non fosse già inquietante di per sé, Alexa può davvero dare voce ai morti. Basta uno spezzone audio della voce di chi è venuto a mancare e il dispositivo potrà riprodurla per ogni risposta. Per ora è ancora in sperimentazione.
In occasione della conferenza re:Mars 2022 è arrivata una funzionalità di Alexa che fa davvero venire i brividi, ma di paura. Sul palco il dispositivo Echo di Amazon ha infatti dimostrato la capacità di riprodurre il timbro vocale anche di persone che non ci sono più. Per farlo sono sufficienti pochi spezzoni audio registrati dalla viva voce del caro defunto. In effetti, è sufficiente meno di un minuto di registrazione per avere il materiale di partenza.
Curioso che un aggiornamento simile sia stato presentato a una conferenza incentrata più sull’automazione che su altro. La dimostrazione però è davvero la parte più macabra. Alexa infatti sul palco racconta una fiaba a una bimba usando il timbro vocale della nonna, venuta a mancare da poco.
Se da un lato i dirigenti di Amazon considerano la nuova funzionalità come un aiuto psicologico, i dubbi a riguardo sono molti. Soprattutto per l’impatto che avrebbe sui bambini o su chi soffre molto e ricorrerebbe a questa illusione. Finora infatti raggiungere un risultato simile richiedeva file audio decisamente più corposi.
Altre questioni riguardano la possibilità di ingannare le persone, riproducendo le voci di familiari o parenti, per esempio al telefono.
Non è la prima volta che uno Smart Speaker viene usato come sostituto di una persona non presente, anche se non per forza dipartita. Si tratta in effetti di un dispositivo dell’azienda giapponese Takara Tomy, con una funzione studiata per i bambini. Quando i genitori la sera non ci sono lo speaker legge la favola della buona notte emulando a scelta la voce della mamma o del papà.
Questo gingillo si chiama Coemo e al suo interno contiene in memoria circa 45 storielle per andare a letto. Al momento è disponibile solo in Giappone, ma è possibile abbia sollevato le stesse questioni. Soprattutto considerato il target, cioè bambini anche in età prescolare.
Come affermano alcuni esperti di cybersecurity di San Francisco forse non si è ancora pronti per questa tecnologia di clonaggio vocale.
🔴 FONTI: www.washingtonpost.com
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