Con la crisi legata alla produzione di chip e alla disponibilità di silicio si stanno diffondendo idee per produzioni alternative. L’ultimo progetto preso in considerazione vedrebbe la plastica come materiale per i chip, i nuovi Flexicore.
“Flexicore”, un nome che assomiglia molto all’aggettivo “flexible”, vale a dire flessibile. E così è, perché questi nuovi chip che la ricerca considera già un santo Graal sono prodotti in plastica.
Da un lato si punta a modelli riciclabili, dall’altro a nuovi materiali per sostituire il silicio. La carenza delle materie prime per i chip ormai è un problema noto a tutti, legato tra gli altri motivi anche al conflitto russo-ucraino. Non stupisce quindi che questo progetto stia già riscontrando successo dopo la sua presentazione all’ International Symposium on Computer Architecture.
I modelli finora realizzati sono quelli a 8 bit e a 4 bit, con costi di produzione quasi ridicoli. La produzione in serie viene meno di un centesimo al pezzo. Circa l’80% dei pezzi a 4 bit prodotti funzionavano perfettamente. Il team al lavoro risponde all’esperto Rakesh Kumar e si trova nei laboratori dell’ Università dell’Illinois a Urbana-Champaign. Le parole di Kumar sono emblematiche: riferisce che la tecnologia flessibile è rimasta nel cassetto per anni, prima delle rivalsa.
Elaborazione di Flexicore
La complessità di quello che sarebbe un chip moderno è stata ridimensionata per iniziare a sviluppare questa nuova tecnologia flessibile. Il design per Flexicore ha abbassato il numero di gates, inoltre ha previsto la separazione fra le memoria delle istruzioni e lo stoccaggio dei dati. Il chip flessibile ha inoltre dovuto rinunciare alle “multistep pipelines”, ancora troppo complesse.
Il risultato finale è comunque stato sorprendente. Un chip quadrato di 5,6 millimetri quadrati di superficie e formato da solo 2,104 conduttori. Come struttura ricorda alcuni vecchi chip usati da Intel, come il 4004. Il fatto che 8 chip su 10 risultassero funzionanti per una tecnologia non basata su silicio è incredibile Studi precedenti riportavano risultati su appena uno o due pezzi prodotti in serie.
Nonostante il traguardo raggiunto il team di Kumar vuole studiare più applicazioni per la tecnologia flessibile. Inoltre al centro del loro focus c’è la possibilità di ridurre i consumi da parte di Flexicore.
Sullo studio dell’Illinois si è voluto esprimere John A. Rogers, un pioniere del settore. che si è dichiarato davvero impressionato.
🔴 FONTI: spectrum.ieee.org