Con bionk, l’inchiostro di stampa biologico, si possono realizzare dei fogli di tessuto cardiaco. Ottimizzare questo sistema di biostampa potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella cura delle malattie cardiache.
Le malattie cardiache sono una delle cause di mortalità più diffuse e da anni la ricerca punta a trovare sistemi per riparare i danni al miocardio. Le staminali sono da tempo il focus principale, ma la vera rivoluzione sembra arrivare dal Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering interno all’Università di Harvard. La ricerca portata avanti punta sulla biostampa tridimensionale.
Per questa tecnica è stato messo a punto un “inchiostro” di cellule staminali (bioink) da cui ricavare delle pellicole di tessuto cardiaco. I dettagli del lavoro si trovano sull’articolo pubblicato su Advanced Materials, ma pare i risultati siano davvero promettenti.
Tramite il bioprinting si è riusciti a riprodurre la corretta struttura del muscolo cardiaco, compresa la densità cellulare. La difficoltà ora sta nell’arrivare con la stampa 3D a ottenere un tessuto multistrato. Anche questo però sarebbe solo uno degli step per arrivare al vero Santo Graal della medicina: realizzare un vero cuore in 3D, perfetto per il trapianto. Riprodurre l’intera fisiologia dell’organo con un bioink è un traguardo però ancora lontano.
Dai fogli verso i “cerotti” cardiaci
Il primo tentativo è andato, ma ora si deve pensare alle prospettive future come per ogni ricerca promettente. Uno degli autori dello studio, Sebastien Uzel, pensa già a come riparare danni dovuti a ischemie con dei “pezzi di ricambio” ottenuti dalla biostampa. Dei veri e propri cerotti di tessuto cardiaco da impiegare per danni di entità bassa o media a carico del miocardio.
I primi pazienti per portare avanti questa nuova tecnica di ricostruzione potrebbero essere i bambini con difetti cardiaci. In particolare i neonati, in cui il cuore è di piccole dimensioni. Partendo dal fatto che i “cerotti” sarebbero costituiti da staminali, ci sarebbe la possibilità di realizzare tessuti in grado di accrescersi.
Sistemato il “pezzo” difettoso, la parte ottenuta dalla biostampa finirebbe con l’integrarsi nell’organo e aumentare di dimensioni in parallelo con la crescita del bambino. Così non sarebbe più necessario effettuare sostituzioni come invece avviene ad esempio con le valvole artificiali.
Sono milioni le persone che soffrono di patologie a carico del cuore, e questa ricerca è un vero faro di speranza per tutte loro.
🔴 FONTI: www.nbcnews.com