La velocità di espansione dell’Universo sta aumentando sempre più, ma a cosa è dovuto?

Chi non ha mai sentito nominare l’espansione dell’Universo? Questo fenomeno ha avuto un tentativo di standardizzazione con la Costante di Hubble. Peccato che a dispetto del nome la costante continui a variare e ora sia maggiore rispetto al passato.

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La dilatazione dell’Universo sta davvero accelerando ora? – Androiditaly.com

Da quando si è definito il fenomeno noto come dilatazione dell’Universo sono state fatte stime di osservazione per darle un tasso di espansione. Questo è infine arrivato con la Costante di Hubble, che però tale non è rimasta a lungo. Il suo valore più volte è variato man mano che gli studi approfondivano questo fenomeno.

La variazione più recente è arrivata grazie dalla squadra guidata dal premio Nobel per la fisica Adam G. Riess. Si tratta del team SH0ES (Supernova, H0, Equation of State of Dark Energy) e per misurare la costante si è servito del telescopio Hubble. Ciò che ha stupito i ricercatori è che il valore ora è molto più alto rispetto agli studi precedenti.

Misurare l’espansione ha richiesto di trovare dei punti di riferimento precisi. Il team SH0ES li ha fissati nelle stelle Cefeidi, che hanno una luminosità che varia in modo regolare, e nelle supernovae di tipo Ia. Si tratta di supernovae con una emissione fissa di luce al momento dell’esplosione. Fissati questi punti il telescopio Hubble ha misurato la velocità con cui i corpi celesti si stanno allontanando dalla Terra.

La nuova costante di Hubble

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Le leggi della Fisica attuale sono in conflitto con la nuova costante. – Androiditaly.com

La Costante di Hubble stando alle misurazioni dell’omonimo telescopio avrebbe un valore pari a 73,04 ± 1.04 km s^−1 Mpc^−1. Vale a dire 73,04 chilometri al secondo per megaparsec. E tra le scoperte più recenti è davvero straordinaria. Vediamo perché.

L’ultimo valore registrato per la costante era di 67,5 ± 0,5 km s^−1 Mpc^−1. La misura ricavata da Hubble è decisamente maggiore anche se calcolata in modo diverso. La stima precedente aveva sfruttato i dati della missione Planck, promossa dall’ESA. Allo stesso tempo è altamente improbabile che Hubble abbia sbagliato le misure. Il team SH0ES assicura che le possibilità di errore sono una su un milione.

Il problema è che un valore così alto non si può spiegare con le attuali conoscenze relative alla fisica e all’astrofisica. Si apre dunque a nuovi dubbi e a un possibile ruolo da parte della materia oscura. Da tempo è ritenuta uno dei fattori chiave nell’espansione dell’universo ma su questo campo si sa ancora troppo poco.

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