Una società che alcuni di noi forse avranno sentito nominare qualche volta, oramai è soltanto un lontano ricordo. Sembra che abbia fallito del tutto visto e considerato che non sia stata in grado di riprendersi, il che significa che non avremo più la possibilità di acquistare i suoi dispositivi elettronici. Ma come mai è successo?
La Onkyo Home Entertainment ha presentato l’istanza di fallimento presso la corte distrettuale di Osaka, con una cifra totale che ammonta sino a 3,1 miliardi di yen, che sarebbero circa 23 milioni di euro. Parliamo di un marchio storico nato con il nome di Osaka Denki Onkyo KK nel 1946, il quale versava in condizioni difficili da lungo tempo e ha tentato varie vie per rimettere in sesto i propri conti, seppur con scarso successo.
Infatti, nel 2019 aveva avuto un accordo con la divisione dei dispositivi audio e video con Sound United, ma non ha visto la luce per molto tempo: mesi dopo il patto è saltato ed ha perso ancora più profitti di quanti non ne avesse avuti in precedenza. Un’altra operazione simile è stata quella che li ha visti protagonisti lo scorso anno, nel quale ad acquisire le Home Audio e Video di Onkyo sono state le aziende VOXX International Corporation e Sharp Corporation.
Il triste esito della storia della Onkyo
Ovviamente la situazione è peggiorata ancora di più nonostante tutti i tentativi fatti per evitare che ciò accadesse; lo scorso marzo erano fallite due sussidiarie, una delle quali si occupava di assemblare prodotti per terzi esattamente come gli speaker per fare un esempio. Da quel momento in poi, Onkyo aveva cessato quasi del tutto la maggior parte delle attività e si era limitata a gestire una controllata già venduta.
Nikkei, che ha dato notizia del fallimento, sostiene che i dirigenti abbiano tentato di salvare la compagnia mantenendo lo stesso modello di business, però su una scala più piccola, senza arrivare a dei risultati che potessero risollevare la società. La testata giapponese ritiene comunque che il marchio Onkyo sopravviverà e non morirà a differenza della compagnia originale; a portarlo avanti saranno Voxx e Sharp, le quali continueranno ad utilizzarlo per proporre prodotti per il mercato audio/video come gli amplificatori stereo e home cinema.