Arabidopsis è germogliata anche sulla luna, o meglio sul terreno prelevato dal nostro satellite. La polvere di regolite riesce a sostenere la crescita di una pianta, pur con qualche difficoltà. E l’Università della Florida è lieta di annunciarlo a tutti.
I germogli di Arabidopsis thaliana sono comuni nei laboratori di Botanica e di ricerca sulla genetica delle piante. Ma quelli che fanno capolino dalle eppendorf dell’Università della Florida e Gainesville sono davvero unici, anzi…extraterrestri. Non si tratta di un’esagerazione, poiché le piantine sono germogliate su autentico terreno lunare.
La notizia è stata data con entusiasmo dal responsabile Roberto Ferl e in breve i risultati sono usciti su Communications Biology. Per molti si tratta del primo passo autentico verso la produzione di cibo attraverso colture fuori dall’atmosfera terrestre. Non sarebbe neanche la prima volta che si prova questo tipo di coltivazione. Basti pensare ai pomodori di Marte.
E non è tutto. Grazie alle piante e alla loro produzione di ossigeno si potrebbero rendere vivibili le atmosfere di altri pianeti. Tutto sta nella capacità del suolo di supportarne la crescita. Il terreno scelto per l’esperimento derivava dalle missioni spaziali Apollo 11, 12 e 17. In tutto 12 grammi di regolite, fertilizzati con i nutrienti appositi e innaffiati a dovere. Finora nessuno avrebbe detto che la crescita di una piantina fosse possibile.
C’è chi punta al turismo spaziale e chi invece a mettere a frutto un terreno apparentemente privo di risorse. I semi di Arabidipsis thaliana invece sono germogliati in pochi giorni nelle condizioni di laboratorio, ma non con l’aspetto canonico. In passato si era provato anche a far crescere le piantine su terreno vulcanico, per simulare condizioni più simili a quelle sul satellite. Ma i risultati sono stati diversi.
I germogli di Arabidopsis spuntati dalla regolite fertilizzata presentavano delle foglioline di colorazione bruna e di superficie ridotta. La crescita inoltre appariva più lenta dello standard. Questa pianta è usata come organismo modello proprio per la sua crescita rapida quindi una variazione si nota subito.
Questi segni di stress del germoglio è dovuta alla forte concentrazione di metalli del suolo lunare. Inoltre l’esposizione diretta alle radiazioni solari avrebbe generato nella regolite la produzione di molecole che inducono lo stress cellulare. In laboratorio inoltre non c’erano le stesse condizioni fisiche del satellite, dove l’acqua evaporerebbe subito.
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