La Realtà Virtuale è un topic molto gettonato ultimamente, soprattutto per via delle numerose progettazioni che stanno facendo al riguardo per tentare di creare il visore perfetto. In questo caso, però, quanto dovrà esserlo, e soprattutto che tipo di funzionalità porterà Nvidia rispetto a tanti altri prodotti simili?
Come abbiamo avuto modo di scoprire e capire nel corso di diverso tempo, la realtà virtuale è una frontiera tecnologica sempre più presente attualmente, ma per una sua maggiore diffusione un ruolo fondamentale è svolto dagli occhiali, interfaccia necessaria e spesso principale ostacolo per poter provare un’esperienza davvero immersiva.
Il mondo digitale è fantastico, certo, però bisogna essere pronti a sopportarlo come anche a crearne uno di tutto rispetto, ovviamente. Sino ad oggi, però, i visori per la realtà virtuale presentano ancora evidenti limiti dovuti a ingombri o dimensioni eccessive. Nvidia, tuttavia, pare che abbia avere trovato il modo di ovviare a questo inconveniente; per farlo si è scomodata ad eseguire un’approfondita ricerca condotta insieme alla Stanford University. Quali sono stati gli esiti di questa analisi?
Innanzitutto, vi spieghiamo che le dimensioni eccessive degli attuali sistemi VR sono dovute alla necessità di distanziare, in maniera ottimale si intende, la lente che ingrandisce l’immagine olografica dal display. Ciò serve per presentare una visione ampia all’occhio, con una soluzione messa a punto da Nvidia e dalla Stanford University che prevede un display olografico vicino ad ogni occhio in grado di presentare un’immagine a 2 o 3 dimensioni, chiaramente il tutto con una profondità di appena 2,5 millimetri.
Così facendo hanno potuto creare una tecnologia che prende il nome di “spatial light modulator“, la quale è capace di creare una immagine olografica dinanzi all’occhio. La qualità dell’elemento generato viene garantita da una IA performante, come anche il disegno e la gorma dei display che sono ben definiti tramite un algoritmo, capace di individuare quelle che sono le soluzioni migliori in questo caso. Dati i risultati ottenuti è possibile confermare che le potenzialità siano a dir poco fantastiche, infatti sono riusciti ad inserire un dispositivo per la realtà virtuale in un oggetto dalle dimensioni di un paio di occhiali. Tale innovazione aprirà le porte ad un uso diffuso di questa tecnologia, con risvolti pratici quasi infiniti nella vita di tutti i giorni.
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