Huawei pensa al nuovo brand per tornare nel mercato USA e aggirare il Ban: ecco le possibile soluzioni

Huawei potrebbe aver trovato il metodo per aggirare il divieto degli Stati Uniti: si ipotizza un marchio controllato con un nuovo nome.

Huawei Ban
Huawei cerca soluzioni alternative per aggirare il ban USA del 2019 – Androiditaly.com

Qualche anno fa, più precisamente nel 2019, gli Stati Uniti guidati da Donald Trump hanno fatto partire un ban nei confronti di Huawei. Nel giro di pochissimo tempo, l’azienda di Shenzen che era tra i principali esponenti mondiali, ha subito gravissime perdite, diventando una realtà ai margini.

Nonostante le difficoltà, l’azienda cinese è riuscita a tenersi in piedi con alcuni escamotage, come per esempio la realizzazione del sistema operativo basato su Android, HarmonyOS. Il ritorno della serie P50 è stato un messaggio forte di continuità da parte di Huawei nella proposta dei suoi smartphone.

Certo, le conseguenze del ban sono state belle grosse. Per cominciare, la difficoltà nello sviluppo dei propri SoC è stata pesante. L’impossibilità di accedere ai moduli 5G e il supporto negato dei servizi Google hanno dato la mazzata definitiva che ha spinto Huawei a cercare soluzioni alternative.

Sembra improbabile il ritorno dei SoC di proprietà Kirin. Una delle scelte opzionabili dalla casa di produzione cinese è quella della creazione di un marchio controllato. Questo potrebbe rendere libero l’accesso ai moduli di connettività e ai servizi Google e Android richiesti per mantenere alta la competitività.

La soluzione di Huawei: il brand controllato che può aggirare il ban USA

In realtà, il brand in essere esiste già e non è direttamente riconducibile a Huawei: questo, infatti, risulterebbe un fattore chiave nelle possibilità di aggirare i divieti statunitensi. Nello stesso 2019 del ban, Huawei ha stretto una collaborazione con China Post. Due anni dopo, nel 2021, nasce Hi Nova.

Tutti gli smartphone del nuovo marchio riprendono in tutto e per tutto quelli del cugino di Shenzen, sia dal punto di vista delle specifiche, sia da quello del design. Per fare un esempio, Hi Nova 9 Pro è del tutto identico al Nova 9 Pro, ma a differenza sua presenta un SoC Snapdragon 778G con connettività 5G.

Ovviamente, la situazione non è di facile risoluzione. L’iter burocratico e i cavilli legali da gestire per permettere ad Hi Nova di aggirare il ban sono infiniti. Di certo aiuta il fatto che le due aziende abbiano controlli separati ma, scavando a fondo, si ritrova lo stesso controllo governativo per tutti e due i brand.

Lo schema, quindi, diventa ben presto chiaro. Huawei produce smartphone che vengono concessi ad Hi Nova, la quale può completarli con i pezzi mancanti derivati dai divieti statunitensi nei confronti dell’azienda. Sotto questo nuovo marchio, i dispositivi possono competere sui mercati occidentali.

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