Grazie alla realtà virtuale, Virtual Immersion in Science della Scuola Normale di Pisa ci porta a rivivere l’allunaggio di Apollo 11.
La conquista dello spazio è tra le frontiere dell’umanità da più di mezzo secolo. Se questo è vero per quanto riguarda la conquista effettiva e fisica degli ambienti extraterrestri, a maggior ragione risulta meno complicato (si fa per dire) riproporre l’esperienza in un formato videoludico.
Mentre Starship lavora per portare l’uomo prima sulla Luna, poi su Marte, come abbiamo discusso in un altro articolo, c’è chi sfrutta la realtà aumentata come mezzo di divulgazione. Ecco dunque un progetto pensato da Virtual Immersion in Science, spin off della Scuola Normale superiore di Pisa.
Moon Landing era originariamente stato sviluppato per M9, il Museo del 900 di Mestre. Ora, però, l’esperienza è ripresentata al Meet Digital Culture Center di Milano. Grazie a questo “videogioco” interattivo in realtà virtuale, si può diventare spettatori accanto ad Armstrong durante il suo allunaggio.
Lo scopo non è quello di intrattenere i gamers, ma quello di diffondere conoscenza. Gli studi, infatti, hanno confermato che l’apprendimento è molto più rapido (quattro volte superiore) con la VR piuttosto che con lezioni frontali, ed è per il 40% più utile per discutere di ciò che si è appreso.
Moon Landing ci porta a prendere decisioni importanti per l’allunaggio
Una volta indossati gli occhiali in 4K per la realtà aumentata, ci ritroviamo all’interno della cabina di pilotaggio dell’Apollo 11, ricostruita fedelmente a partire dai progetti originari. Per riuscire ad allunare, bisogna rispettare vari parametri, tra cui carburante, inclinazione, velocità verticale e orizzontale, e via dicendo.
L’obiettivo è quello di atterrare all’interno del cerchio azzurro, cioè lo stesso punto in cui l’Apollo 11 ha toccato la Luna. L’intera esperienza si fonda su dettagli fisici estremamente realistici che rendono la prova ardua da superare. L’adrenalina, per questo motivo, di sicuro non manca.
Fa certo anche specie pensare che qui, in caso di fallimento, si può riprovare all’infinito: situazione ben diversa da quella originaria gestita da Armstrong ed equipaggio. Allo stesso Meet Digital Culture Center è stata presentata, parallelamente, un’altra versione dell’esperienza.
Si tratta di un video a 360°, che per questo motivo prende il nome di Moon Landing 360. In questo caso non è possibile intervenire sulle decisioni da prendere attimo per attimo, ma si può assistere come spettatori passivi interni alla scena. Inoltre, la stessa simulazione, si potrebbe adeguare, cambiando i parametri, ad atterraggi su Marte, o su Titano, per esempio.