N26, inizialmente, sembra che stesse facendo un ottimo lavoro con i propri clienti, ma delle recenti segnalazioni stanno cambiando totalmente l’opinione degli utenti che avevano riposto fiducia nel servizio in questione. Ma che cosa è successo esattamente, e come mai è andata in questa maniera?
A seguito dell’interruzione delle operazioni con i nuovi clienti, come anche dell’offerta dei prodotti e dei servizi per utenti già acquisiti dovuta al provvedimento adottato alla fine di marzo dalla Banca d’Italia, N26 ha iniziato a subire molte più critiche del dovuto per via di una faccenda alquanto insolita e difficile da spiegare. Infatti, quando accadono queste situazioni, la gente non sa davvero che cosa deve fare.
Parliamo dell’impossibilità di prelevare contanti o di effettuare i trasferimenti, decisione voluta dal fatto che abbiano scelto di chiudere immediatamente il conto per via di una violazione dei termini e delle condizioni generali che però non viene specificata. Da questa conclusione appare subito chiara la situazione: non sanno nemmeno la ragione del perché non possano più far uso del servizio.
Il problema sembra che si sia esteso anche alla pagina Facebook non ufficiale della community italiana dell’istituto bancario, la quale ha riportato molte segnalazioni inerenti alla faccenda. Stessa cosa vale anche per il sito tedesco Handelsblatt, che riporta esattamente gli stessi episodi analoghi seguiti da una comunicazione improvvisa dovuta all’impossibilità di accedere ai propri fondi.
Alcuni hanno ipotizzato che ciò avesse avuto origine direttamente dalle norme antiriciclaggio attualmente in vigore dalla Banca d’Italia; il mese scorso l’istituzione aveva imposto uno stop ad alcune operazioni di N26 per una semplice ragione. Secondo i funzionari erano state individuate delle “significative carenze nel rispetto della normativa in materia di antiriciclaggio”.
E fino a quando le indagini non avranno raggiunto una conclusione decisiva l’istituto bancario non sarà in grado di poter intraprendere delle nuove operazioni con clienti differenti e tanto meno offrire dei prodotti e servizi a coloro che erano già iscritti. Bankitalia, oltretutto, ha messo in chiaro che valuterà anche gli spostamenti dell’azienda alle attività relative alle criptovalute, volendo capire se ci siano questioni da controllare o meno.
Tuttavia, N26 si è dimostrata contraria a questa accusa sostenendo, invece, di investire molto denaro nell’intensificazione degli strumenti di antiriciclaggio. Fra le iniziative già adottate per migliorare la prevenzione del riciclaggio, erano stati citati il potenziamento del personale dedicato, lo sviluppo di un’infrastruttura informatica a supporto, l’impiego del machine learning e il rafforzamento del monitoraggio delle transazioni.
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