Un argomento molto difficile da trattare in generale è stato semplificato da Google. Pensandoci non si credeva che l’azienda fosse in grado di portare a termine una impresa di questo tipo, ma a quanto pare è andata diversamente; come è possibile che ci siano riusciti, e in che modo la notizia è stata capace di attirare l’attenzione di tutti?
Anche se non sappiamo niente al riguardo, è facile presupporre che l’informatica quantistica è uno degli argomenti più complessi che ci sia nel campo della tecnologia. Ci vogliono molti anni di studio prima di riuscire ad accumulare l’esperienza necessaria per poter capire a fondo un settore come questo, e a volte sembra che non sia nemmeno sufficiente.
Ma se pensassimo per un attimo che Google abbia voluto realizzare un gioco appositamente per spiegarcela, che cosa potremmo dire? Sicuramente che non sia affatto possibile, ma a conti fatti, beh, esiste per davvero e può essere giocato da ognuno di noi. E se crediate che sia difficile, questa volta non avete ragione; vediamo come abbiano deciso di strutturarlo.
Il gioco dell’informatica quantistica
In occasione della giornata mondiale della quantistica, l’azienda di Mountain View ha realizzato un gioco che permette a tutti di prendere confidenza con questo mondo assieme alle sue regole imprenscidibili. Si tratta di The Qubit Game, disponibile a tutti e che ci offre la possibilità di affrontare le stesse sfide con cui gli ingegneri lottano gironalmente.
Dovremo conservare i qubit freddi e bloccare i raggi cosmici, per poi proseguire con le varie missioni in modo tale da scoprire nuovi aggiornamenti e completare progetti di ricerca. Ovviamente è una grande semplificazione dell’estrema informatica quantistica, ma è innegabile il fatto che sia un argomento molto interessante da trattare sotto ogni punto di vista.
Tuttavia, un gioco del genere è anche vero che non possa piacere a tutti. Per quanto proponga una idea di base notevole, il contenuto non è poi così tanto vasto e curato come qualcuno si potrebbe aspettare, il che spiegherebbe come mai non abbia fatto così tanto successo come come molti speravano, d’altro canto, potesse fare. Attendiamo un ipotetico prossimo capitolo di Google, che magari avrà come base un altro argomento complesso.